Le colpe dei Padri di Alessandro Perissinotto
La storia di una città, delle sofferenze e dell’amore che s’intrecciano nella vita della sua gente. Lo spirito positivista del progresso industriale che si appropria dei suoi abitanti, il profondo senso di vuoto che ne riscrive le identità. Le colpe dei Padri di Alessandro Perissinotto, edito da Piemme e disponibile su IBS.it a soli €14,88, racconta l’amata Torino, città natale dell’autore, delineando un ritratto che porta a riflettere sull’origine di fenomeni complessi e contradditori come l’attuale crisi economica.
Una storia che parte da lontano, che si nutre della voglia di rinascita del dopoguerra, trasformatosi poi in un germe politico da cui derivano esperienze quali gli anni di piombo e le lotte sindacali. Il protagonista de Le colpe dei Padri è il tornese Guido Marchisio, 46enne dirigente di una multinazionale, appoggiato dai vertici, compagno di una donna molto più giovane. Un uomo arrivato.
Il suo compiuto è elaborare le liste di dipendenti destinati al licenziamento o alla cassa integrazione. Professione interpretata con asettica razionalità, forse indispensabile in un ruolo del genere. Un equilibrio efficace fino a quando la Torino degli anni 70’ non irrompe con violenza nella storia di Marchisio.
Nella sua vita s’innesta infatti il seme del ricordo, occasione fortuita provocata dall’incontro con un uomo in un bar vicino allo stabilimento, locale dove Guido non entra mai. Gli viene chiesto se non sia lui Ernesto Bolle, compagno di scuola e di giochi dell’uomo, amico di un’infanzia trascorsa nel quartiere operaio della Falchera.
Come Ernesto anche Guido ha gli occhi di due colori diversi e un neo sullo zigomo sinistro. Inizialmente ha la meglio la voglia di rifiutare il passato, ma lentamente, come un tarlo, s’insinua questo pensiero nella mente dell’uomo. La vicenda si sviluppa sfruttando un’atmosfera giocata sulla suspance che spinge il lettore a continuare la narrazione, una lettura appassionata e ricca di occasioni di riflessione politica e sociale. Risvolti privati si mischiano a circostanze pubbliche, un crescendo che conduce al finale a sorpresa.
Guido ed Ernesto rappresentano due aspetti antitetici eppure complementari di Torino, ricchezza e povertà, conservatorismo e rivoluzione. Ma in quello che può sembrare un approccio manicheo alla realtà resta sempre sottile, quasi impercettibile, la differenza tra il male e il bene. La storia di Guido/Ernesto è il racconto delle due Torino, Le colpe dei Padri riscostruisce un’inedita continuità a un passato frammentato, abbandonato dalla memoria politica del presente ma la cui natura regala un’inedita prospettiva sull’attualità.
Alessandro Perissinotto autore di Le colpe dei Padri
Alessandro Perissinotto è docente presso l’Università di Torino. Il suo primo romanzo risale al 1997, si tratta del poliziesco L’anno che uccisero Rosetta (Sellerio), al quale fanno seguito La canzone di Colombano e Treno 8017 (Sellerio, 2000 e 2003). Nel 2004 pubblica Al mio giudice (Premio Grinzane Cavour 2005 per la Narrativa Italiana), seguito nel 2006 da Una piccola storia ignobile (Rizzoli).