Economia e società: Sull’ingiustizia del premio nobel Amartya Sen
Giustizia sociale, sviluppo sostenibile, diritti individuali e responsabilità collettiva. Temi che toccano da vicino le nostre esistenze, intrinsecamente intrecciati con il vero protagonista della scena sociale e politica, l’economia. È un punto di vista inedito quello che Amartya Sen, economista indiano, Premio Nobel per l’economia nel 1998, propone nell’opera Sull’ingiustizia, edito da Centro Studi Erickson e disponibile su Feltrinelli.it a soli €8,50.
L’origine della riflessione dell’autore scaturisce da un’analisi di questioni concrete per poi aprirsi al portato strutturale della teoria, dell’astrazione. Comprendere la gravità della crisi globale partendo dalla vita quotidiana, dalla realtà degli esseri umani, con uno sguardo più attento verso le persone meno privilegiate, pensando al loro benessere e alla loro libertà di vivere vite umane dignitose.
È quindi una giustizia comparativa e non astratta (che non si concentra sull’isolamento di un modello ma analizza le istituzioni concrete e i comportamenti reali) quella teorizzata da Amartya Sen. Dove la dimensione relazionale ha la meglio sull’utilitarismo, rifiutando la centralità del reddito in favore delle capacità, dove la scelta sociale è interpretata come strumento di indagine. Una teoria dove sono valorizzate le preferenze individuali e la loro pluralità, eleggendo il confronto pubblico come loro spazio di dialogo.
In termini di orientamento disciplinare, l’economista assume un approccio opposto a quello dell’istituzionalismo trascendentale — che, figlio di un certo Illuminismo, porta direttamente dal principio del contratto sociale (Hobbes, Locke, Rousseau) e da Kant al neocontrattualismo di Rawls e ai suoi epigoni più recenti.
I riferimenti metodologici di Amartya Sen sono rintracciabili nel filone che va da Adam Smith a John Stuart Mill, passando per Jeremy Bentham e Karl Marx. All’interno di Sull’ingiustizia scoprirete anche commentari critici di ricercatori che operano in Francia, Cina e Stati Uniti, apporti che oltre ad arricchire l’opera offrono uno squarcio completo sul dibattito contemporaneo internazionale relativo a temi cruciali per la nostra contemporaneità.
È così che arriviamo alla definizione e alle opportunità aperte dalla democrazia globale, perseguibile solo a condizione di un fermento pubblico, del commento delle notizie e della discussione critica. Obbiettivi conseguibili anche in assenza di un unico Stato Globale. La vera sfida risiede nel rafforzamento di questo processo di partecipazione già attivo. Da ciò dipenderà, in larga misura, il perseguimento della giustizia globale.
Informazioni sull’autore
Amartya Sen nasce nel 1933, ed è un economista indiano insignito, nel 1998, del premio Nobel per l’economia «for his contributions to welfare economics», una branca dell’economia che analizza gli effetti sociali dell’allocazione delle risorse e dei beni.