14-16 GIUGNO: TRENTINO BOOK FESTIVAL 2013
Trentino Book Festival 2013 apre i battenti. Dal 14 al 16 giugno, Caldonazzo ritorna ad essere la suggestiva location della kermesse letteraria giunta alla terza edizione. Autori di rilevanza nazionale, non solo affermati, ma anche giovani e premiati dalle vendite, romanzi e poesie, mostre a tema, sono legati dal fil rouge delle storie. Un’occasione di divulgazione e pedagogia culturale, di promozione della lettura nel Paese europeo in cui si legge meno.
TRENTINO BOOK FESTIVAL 2013: FESTA DELLE STORIE E DELLA LETTERATURA
Proprio per questo filo conduttore, le storie, il Trentino Book Festival 2013 si conferma la Festa delle Storie e della Letteratura. Scrittori, giornalisti, cantanti, attori e attrici, musicisti, editori, attivisti, storici raccontano e aprono il dibattito. Il TBF vorrebbe rimanere lontano dal clamore e dal vuoto di certi eventi strombazzati.Chi partecipa all’incontro con l’autore o con il grande personaggio, non deve sentirsi, per questo, esonerato dal leggere il libro di cui si parla. Di certo si torna a riassaporare il gusto del racconto, ma anche a rivalutare la gioia della lettura che è scoperta, emozione, ma è anche fatica.
CHE COS’È IL TRENTINO BOOK FESTIVAL?
Trentino Book Festival 2013, come per le precedenti edizioni, è un progetto dello scrittore e giornalista Pino Loperfido, coordinato e messo a punto dall’Associazione di Promozione Sociale “Balene di Montagna” che formula il programma del Festival, senza scopo di lucro. L’associazione è sorta a Caldonazzo per iniziativa di un gruppo di persone amanti dei libri e delle storie, con la finalità di organizzare una grande manifestazione letteraria.
Il Festival è sostenuto essenzialmente da un’attività di volontariato e di coinvolgimento del ricco mondo associazionistico locale.
TRENTINO BOOK FESTIVAL 2013: IL PROGRAMMA
Con Trentino Book Festival 2013, si prospettano tre giorni d’estate per creare fermento culturale con un Festival Internazionale della letteratura.
Con Marco Travaglio si affronterà il giornalismo d’inchiesta. Il giornale quotidiano continua a costituire un baluardo fondamentale contro i dilaganti mali tipici di quest’epoca: il qualunquismo, l’ipocrisia, l’egoismo. Oggi la stampa in Italia è in difficoltà soprattutto perché indossa troppo facilmente casacche di scuderie fin troppo evidenti. Marco Travaglio racconta l’esperienza de “Il Fatto Quotidiano”: una storia di indipendenza e di impegno.
Corrado Augias porrà la questione per nulla semplice, della verità storica, anche in virtù del suo ultimo libro I segreti d’Italia (leggi qui la recensione).
A Boris Pahor, invece è affidato l’argomento della memoria storica del popolo sloveno.
Firme come Antonella Boralevi, Danilo Sacco, Fulvio Ervas, Roberto Pancheri, Lorenza Poletti e Roberto Monti, Marco Dallari, Antonia Dalpiaz, Andrea Tomasi e Jacopo Valenti, Francesco Roat e Astrid Marzola.
Il programma dettagliato è pubblicato sul sito web dell’evento.
TRENTINO BOOK FESTIVAL 2013: GLI OBIETTIVI
L’obiettivo principale del Trentino Book Festival 2013 è quello di incrementare la partecipazione del pubblico, anzi di raddoppiarla dalle 10 mila presenze dello scorso anno alle 20mila di questo. Una riconferma dell’evento. L’obiettivo di questo festival è affiancare l’impegno civile, quello attuale, alla storia della letteratura mondiale, soprattutto in un periodo storico come questo, difficile e problematico.
I PERCHÉ DEL FESTIVAL
Alla base del TrentinoBookFestival c’è la voglia di tutelare, rivalutare e preservare dall’oblio l’oggetto libro, nell’ambito del territorio trentino e – più in generale – di montagna. Il Festival è concepito come un piccolo punto di riferimento per bibliofili e per amanti del libro, un luogo nuovo per le idee, per le parole, per i racconti, per tutte le forme della creatività. Non per ultimo, facendo anche promozione del territorio attraverso i libri.
TBF vuole rivolgersi in particolare al lettore disperso, privo di rappresentanza, poco amante di quiz culturali radiofonici, scarso frequentatore di inserti-libri dei quotidiani. Quel lettore sa che cultura è sempre anche trasformazione di sé, fatica, interrogazione: proporre un suo surrogato indolore e spettacolare non è esattamente “fare cultura”.