Prima o poi ti ammazzo di Christina Anagnos
Prima o poi ti Ammazzo è un romanzo che propone una soluzione drastica al femminicidio, una storia di rivolta femminile a tutti gli uomini, e vice versa.
Marianna Torres, la narratrice, vive e lavora nella periferia di Milano, facendo le pulizie negli uffici di una ditta della zona. Con pochi soldi e poca istruzione, di umili origini, conduce una vita grigia, priva di amore e sentimenti.
Dafne Stavridou è un neurochirurgo, nata in Grecia, lavora e vive nel centro di Milano. Donna elegante e di famiglia ricca, attraente, inquieta, professionalmente affermata, ma piena d’insicurezze.
Silvia Greco invece è un carabiniere, appena trasferita nel capoluogo milanese. Viene da una famiglia umile, è una persona di poche parole e di tanto coraggio.
Tre donne diverse che, anche se apparentemente non hanno niente in comune, sono legate da un passato di violenze famigliari. Marianna è sposata con Marco, che la picchia quasi quotidianamente. Silvia, ha appena perso sua madre, ammazzata di botte dal padre, un uomo violento che molestava anche lei quando era piccola. Dafne è sposata con un altro medico in vista, Matteo, che la costringe a perversioni sessuali sempre più estreme, fino a diventare pericolose e letali, quando lui rimane coinvolto in uno festino di droga e sesso sadomaso, nel quale muore una prostituta minorenne. Si incontrano casualmente ad uno degli incontri dell’associazione contro la violenza domestica “No Violence”, e iniziano a frequentarsi.
Un’amicizia forte, basata su un obiettivo comune, liberarsi dai propri tiranni ed aiutare altre donne a fare altrettanto.
Si crea una banda criminale artigianale, un gioco di squadra dove ognuna ha un ruolo preciso e insieme riescono a uccidere violentatori, stupratori e uomini che pianificano l’omicidio della proprio donna. Le nostre eroine riescono quasi sempre a…fare in tempo.
Una storia che parla dello scottante tema del femminicidio senza scene di sangue e violenza, un giallo contemporaneo con momenti di tensione e di divertimento…
E qual è la fine giusta di una storia del genere? È legittimo uccidere per prevenire la morte? Marianna, Silvia e Dafne sono delle assassine crudeli o delle donne coraggiose che sono uscite da un inferno?
Il libro si concentra sul concetto dell’importanza dell’iniziativa personale nella liberazione da una schiavitù fisica e psicologica. Il tema principale non è la violenza in sé, ma la reazione individuale delle donne a fronte di maltrattamenti al limite della tolleranza.
Sui muri dell’associazione “No Violence”, c’era la foto di un cavallo alto e forte, legato per alla caviglia ad una semplice sedia di plastica. È un’immagine che rappresenta molto bene il messaggio di questo libro.
Sinossi del libro di Christina Anagnos
“… ci sono paesi in cui la violenza fisica e sessuale sulle donne è più presente del pane, paesi senza leggi né vergogna. Ma anche dove le leggi ci sono, tantissime donne vengono uccise dal proprio uomo.
La violenza all’interno delle mura domestiche non è una semplice disgrazia sociale, è come una malattia fatale, o meglio, come una guerra, con feriti e morti, e come tale va gestita. L’omicidio di un violentatore o di uno stupratore può essere una forma di prevenzione, impedisce la morte fisica o psicologica di una donna e – diciamocelo – è allo stesso tempo un favore all’umanità.
Le leggi non basteranno mai e Dio ha altre priorità in questo secolo. Difendiamoci da sole. Si salvi chi può.”