Una principessa in fuga, il nuovo romanzo di Elisabeth Von Arnim
Il romanzo di Elisabeth Von Arnim racconta una verità già nota ai più: essere una Principessa non è sempre una gran bella cosa. Lo sa bene la Principessa Priscilla, protagonista di Una Principessa in fuga, il successo dell’autrice di origini australiane, nata a Sysney e cresciuta in Inghilterra. Il libro, edito da Bollati Boringhieri, è già acquistabile sul sito LaFeltrinelli.it ed ha ottenuto già un successo da parte della critica: «Una folla di raffinati lettori ha scoperto a poco a poco i romanzi di questa scrittrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta, soprattutto verso le donne». (La Repubblica)
La Principessa protagonista del romanzo di Elisabeth Von Armin è davvero stufa dei doveri di corte, sogna di fuggire, è stufa del suo rango e degli obblighi di palazzo, delle cerimonie, della dama da corte e di tutto ciò che la circonda. Figlia del granduca di Lothen-Kunitz, la giovane fanciulla è la sola delle tre sorelle a non essere ancora sposata. Eppure è la più bella, “d’avorio e ambra”, con la carnagione chiarissima e capelli di rame. Ma è lei che rifiuta tutti i partiti. Capisce che è l’ora di fuggire, non poteva permettere a suo padre un simile oltraggio, il granduca, infatti, l’aveva promessa in sposa al cugino. Priscilla voleva essere l’artefice del proprio destino e per farlo doveva scappare. Progetta così la fuga da Palazzo, aiutata dal bibliotecario Fritzing e dalla cameriera Annalise che riceve l’ordine di accompagnare la sua padrona, senza essere informata su propositi e destinazione. Raggiungono così Symford, un piccolo paesino sperduto nella campagna inglese dove Priscilla ricomincia a vivere: cambia identità e riparte da zero.
Ma non è semplice: fingersi un’altra persona e vestire i panni di una ragazza di umili origini risulterà, infatti, più complicato del previsto. Priscilla è goffa indossando quei panni, un po’ ridicola. Vuole fare del bene e inizia a distribuire soldi e dolciumi, beni e altri regali. Non è credibile e i panni della Principessa forse sarà difficile abbandonarli del tutto.
Anche gli altri personaggi si troveranno in difficoltà, soprattutto il bibliotecario che con l’ansia di servire e riverire la sua amata Principessa, dovrà fare presto i conti con una reale difficoltà di recitare il ruolo dello zio della fanciulla, anche lui di umili origini. Il quadro che ne emerge è dissacrante, un’analisi ironica della borghesia, mettendo a nudo vizi e virtù, in maniera sottile e ironica che sta regalando all’autrice australiana il successo editoriale che merita.
E allora via a malintesi, qui pro quo, gaffe ed equivoci che i protagonisti del romanzo si troveranno ad affrontare. Il romanzo di Elisabeth Von Arnim e il suo stile si sviluppano in maniera semplice e scorrevole, offrendo al lettore un libro ricco di ironia.
Un ritratto letterario che qualcuno dopo di lei aveva pensato di mettere in musica, ottenendo un motivetto noto ai più che fa più o meno così:
Figlia della famiglia sei la meraviglia già matura e ancora pura come la verdura di papà. Quanti pezzi di ricambio quante meraviglie quanti articoli di scambio quante belle figlie da sposar e quante belle valvole e pistoni fegati e polmoni e quante belle biglie a rotolar e quante belle triglie nel mar. Ottocento, Fabrizio De Andrè
Aprile 15, 2014
Gran bel libro!!!
Vi lascio il link del mio nuovo blog
http://arghiroculture.blogspot.fr/