L'opera d'esordio di Beda, L'abisso è alle porte: L'opera d'esordio di Beda, L'abisso è alle porte:

L’abisso è alle porte: l’opera d’esordio di Beda

'L'abisso è alle porte di BedaBeda esordisce con l’opera L’abisso è alle porte (edito da Gds, su ibs.it a € 8,33). È una silloge di poesie. Precisamente si tratta di 70 componimenti. Beda indaga la realtà che vive e che inevitabilmente ispira i versi delle sue poesie. Quei principi etici di un tempo, la genuinità del vivere semplice e tranquillo non esistono più.

 L’ABISSO E’ ALLE PORTE: LA CRISI DEI VALORI

Oggi il fenomeno dell’impoverimento dei valori nella società è dilagante, con i “diritti inviolabili violati”, come nella lirica Immutabile tempo del declino.

Uomini dall’andare sgangherato,/ impavidi perché non hanno nulla da perdere,/ stanno in fila ad attendere di che coprirsi…

E senti difficoltà velate per vergogna, affacciarsi all’immutabile tempo del declino/ quello dei diritti inviolabili violati/, quello della guerra partoriente di democrazia,/ quello dei tozzi di pane negati.

Fra i versi di Beda, ne L’abisso è alle porte si delinea una società allo sbando, vittima del suo stesso sistema. Quanto accade ne è la prova: la crisi economica, la crisi di identità di intere generazioni, l’ascesa incontenibile di una società sempre più “informatizzata”, la massificazione delle idee e dei pensieri. Beda indaga la sconfitta dell’uomo dei giorni nostri con i suoi problemi, con la sua insofferenza, con la sua incapacità di stare al mondo, di riconoscere i propri limiti, ossessionato dal progresso e dall’infallibilità del suo agire.

C’è un ritratto sull’uomo di oggi nel componimento Uomo del mio tempo che si lega a doppio filo, nella descrizione e nei concetti all’omonima poesia di Salvatore Quasimodo.

Tu uomo del mio tempo,/ tu che usi la democrazia per sparare/ che racconti favole per addormentare,/ tu che vendi diritti inalienabili,/ tu che baratti il petrolio con il pane,/tu che preghi la mattina e violenti la sera,/ tu che scuoti le coscienze ma non ascolti il cuore, perché non ricordi il senso vero?

IL SENSO DELLA QUOTIDIANITA’ DI BEDA

Le liriche indagano anche un aspetto più intimo e personale. La quotidianità colta nelle piccole gioie che ultimamente oggi non riusciamo più ad apprezzare, presi da pensieri e preoccupazioni. Versi dedicati ad una vita che da’ solo l’illusione di poter vivere del nulla, del lugubre, del vuoto e di “modernità sterili”. Versi che cercano di seguire il passo della quotidianità, il senso dell’esistenza, in un percorso tutto unico e personale.

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Beda fra le pagine dei componimenti tenta di ritrovare il suo senso, il suo andare, la sua quotidianità, cercando di interrogarsi, di superare il muto scorrere del tempo, l’apparente immobilità dell’ esistenza ogni giorno, l’apatia.

Vivo mediocre, sognando di non risvegliarmi,/ in un maremoto di secche foglie gialle e rosse./ Vivo e vegeto in ogni infinito istante, piango/ mischiando ciò che sono e questo essere astratto./

Vivo soffocandomi per tenermi dentro, sempre/ quest’assurdo vuoto in cui latito incompleto…

Ci siam persi, questa è vita,/ la vita mia in quale verso è?

L’abisso è alle porte è stato pubblicato nella collana della GDS “È solo poesia” che, come si legge nella quarta di copertina “è un angolo riservato alla magia che solo la poesia sa imprimere nei cuori. Sono libri capaci di portare alla luce sentimenti sopiti, patos e rivelazioni dell’anima. Sono piccoli capolavori che emozionano i lettori più pretenziosi e raffinati”.

Autore: Mariapaola De Santis

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