Suonando pezzi di vetro, un romanzo di Roberto Bonfanti
L’uomo che cammina sui pezzi di vetro dicono ha due anime e un sesso di ramo duro in cuore e una luna e dei fuochi alle spalle mentre balla e balla, sotto l’angolo retto di una stella. Pezzi di vetro, Francesco De GregoriGli occhi scorrono veloci su quelle pagine, la voglia di saperne di più, il costruirsi una campana di vetro su un treno o in un’aula piena di frastuono, il sorridere e lo sgranare gli occhi davanti ad alcuni frammenti narrativi: ho sempre pensato che un buon libro lo si riconosca da questi dettagli. E quando a regalarti questi attimi è un autore giovane ed emergente, allora la sorpresa e la meraviglia sono ancora maggiori. La mia campana di vetro l’ho costruita su un treno, seicento chilometri son bastati per assaporare la linfa in prosa di Roberto Bonfanti, giovane autore nato a Lecco nel 1980, uno scrittore “malinconico per indole, testardo per vocazione, sognatore per dna, disilluso per puro caso, incostante e incoerente per necessità.” Uno scrittore che, malgrado la sua incostanza, è riuscito a dare alla luce nell’arco degli ultimi sei anni a quattro splendidi lavori letterari. L’ultimo, in ordine di tempo, esce il 6 novembre 2012. Suonando pezzi di vetro è pubblicato per l’etichetta librografica Neverlab (con il supporto e la collaborazione di Edizioni Del Faro) e racconta la storia di un giovane musicista e del suo ritorno sul palco. Le pagine e il racconto sono organizzate e presentate al lettore sotto forma di un diario di poche settimane. Un diario sincero e fragile, scandito a ritmo di musica ed episodi. Un susseguirsi di prove e flashback grazie ai quali presente e passato del protagonista si intrecciano. Poche settimane che segneranno per sempre la vita del protagonista e dei suoi amici, Marcello, Fabrizio e Riccardo: un’altalena di pensieri e di prove alla ricerca di una stabilità emotiva e sentimentale. Un romanzo in bilico, un romanzo “figlio del caos di questi anni senza identità”. Un chitarrista bloccato dagli amori sofferti e mai raggiunti, un chitarrista assalito da stati d’animo fragili e ricordi dirompenti che trapelano nei versi delle sue canzoni.
Suonando pezzi di vetro non è solo la storia di un musicista, ma è la storia di chi crede ancora nelle sue passioni, ed è pronto, anche dopo tanto tempo, a rimettersi in gioco pur di inseguire un sogno. Il ritorno del musicista che era andato all’estero basta per far ritrovare la voglia di cimentarsi ancora con nottate e giorni chiusi in sala prove. Per il protagonista del libro, la musica è vita, è il suo mondo, un mondo dal quale difficilmente riuscirebbe a prescindere. L’unico modo che conosce per mettersi a nudo: “forse la musica per me non è stata mai nient’altro che quello: un modo come un altro per lasciarmi travolgere dall’uragano dei miei pensieri più incontrollabili, delle mie malinconie più profonde e di tutte le cose che non sono mai riuscito a fermare, sperando forse così di poter saldare i conti con il rimpianto per non averlo mai saputo essere in prima persona, quel cazzo di uragano capace di sconvolgere davvero la vita e le cose.”
Suonando pezzi di vetro è molto di più che un semplice romanzo. I miei seicento chilometri chiusi in quella campana di vetro sono stati accompagnati da meravigliose colonne sonore. Spartiti e citazioni di gruppi che fanno parte del mondo dell’alternative rock italiano e del cantautorato del nostro Paese. Per chi come me fa della musica la sua ragione di vita, le pagine di Bonfanti acquistano un sapore dirompente e originale che supera i confini della mera prosa, entrando in quelli dell’espressione artistica pura. Una serie di ascolti consigliati (visualizza PLAYLIST) che aiutano il lettore a cogliere le infinite sfumature di questo romanzo. Dal rock alterativo degli anni ’90 alla musica d’autore.
Il mio racconto termina qui, sono giunta a destinazione. I seicento chilometri sono percorsi. Ora tocca a voi, prendete carta e penna, alzate il volume della vostra radio, e segnatevi titolo e autore su uno spartito che porta il nome “Tut-ti i li-bri che non do-vrei la-sciar-mi scap-pa-re”.
Il libro è acquistabile sul sito ibs.it al prezzo di €11,05.