Panikkar. Un uomo e il suo pensiero di Maciej Bielawski
«Sono partito cristiano, mi sono scoperto hindù e ritorno buddhista, senza cessare per questo di essere cristiano». Con questa frase di Raimon Panikkar, il filosofo sacerdote deceduto il 26 agosto in Spagna all’eta di 91 anni, è conosciuto in tutto il mondo. Immergersi nella sua biografia è come aprire una finestra su quelle che saranno le vite degli uomini di domani. Una finestra sul mondo del sacerdote filosofo, offerta grazie alla biografia scritta da Maciej Bielawski, dal titolo Panikkar. Un uomo e il suo pensiero. Il libro, Fazi edizioni, è un’opera dell’autore polacco che, oltre a curarne il blog omaggio a Panikkar, ha deciso di regalare a seguaci e lettori una biografia che ne ripercorre le tappe principali.
Raimon Panikkar, nasce a Barcellona da madre catalana e padre hindu, è stato chimico, filosofo, teologo, numerario dell’Opus Dei, sacerdote cattolico, docente universitario, marito, scrittore, ma anche amico, “maestro”, “profeta” e molto altro ancora.
Diventa sacerdote nel 1946, anno in cui conseguì il dottorato in filosofia; otto anni dopo consegue la Laurea in Scienze all’Università di Madrid e nel 1961 la laurea in teologia all’Università Laterana di Roma. È vissuto in India, a Roma e negli Stati Uniti. Dal 1966 al 1987 alterna la sua docenza ad Harvard per un semestre con la sua ricerca in India. Dal 1971 al 1987 insegna Filosofia Comparata delle Religioni all’Università di California, a Santa Barbara. Nel 1987 torna in Spagna per continuare a tenere corsi, seminari e incontri su temi filosofici, religiosi, culturali e di approfondimento delle diverse tradizioni dell’umanità. Ha pubblicato una cinquantina di libri, tradotto un’antologia dei testi dei Veda, tenuto corsi nelle università di tutto il mondo e conferenze prestigiose, collaborato al progetto dell’opera Classics of Western Spirituality che ha pubblicato sino ad oggi 76 volumi e all’opera Western Spirituality.
Vestito con abiti occidentali o in sandali e dhoti, a Bonn, Roma, Varanasi, Santa Barbara o Tavertet, Panikkar ha esplorato e conosciuto la saggezza di culture e religioni diverse, gettando un nuovo sguardo sulla tradizione cristiana e occidentale. Il suo pensiero propone una visione armonica che vuole scoprire «l’invariante umano» senza, però, distruggere le diversità culturali che mirano tutte alla realizzazione dell’uomo in continuo processo di creazione e di ricreazione.
La figura di Panikkar appartiene alla leggenda, un’area alimentata dalla sua personalità e dal suo forte carisma e rafforzata da tutti quelli che l’hanno conosciuto. Bielawski riprende, con dedizione e rispetto, in mano la vita del sacerdote filosofo e prova a distinguere l’uomo dal mito raccontandone la vita e presentando il suo pensiero. In queste pagine il lettore percorre un viaggio in cui incontra teorie ardite, come la visione cosmoteandrica o advaitica, e preziose riflessioni sulla secolarità sacra, sul buddhismo e sulla trinità radicale.
Passo dopo passo, il percorso del filosofo di Tavertet rivela una profonda coerenza, poiché l’apertura universale, la fiducia cosmica, la passione per Cristo e una coraggiosa ricerca della libertà fanno da filo rosso. Bielawski individua il senso di questo cammino unico e ci guida nel labirinto Panikkar.