Eduard Limonov: il caso letterario dell’anno Eduard Limonov: il caso letterario dell’anno

Eduard Limonov: il caso letterario dell’anno

Il trionfo della metafisica, Eduard limonovEduard Limonov è il caso letterario dell’anno. La motivazione è semplice. Il suo nuovo libro Il trionfo della metafisica. Memorie di uno scrittore in prigione, fa tanto discutere. Vi ritroviamo un diario di prigionia che si inserisce nella storia e nell’attualità della Russia putiniana. Ma chi è Eduard Limonov?

EDUARD LIMONOV

Eduard Limonov è lo pseudonimo che evoca il suono della parola russa “granata”, di Eduard Veniaminovich Savenko. È uno scrittore e politico russo. Fondatore del Partito Nazional Bolscevico si descrive come un nazionalista moderato, socialista “della linea dura” e attivista dei diritti costituzionali, come un avversario politico Vladimir Putin e alleato dell’ex campione mondiale di scacchi Gary Kasparov. Limonov è uno dei leader del blocco politico L’Altra Russia. Scrittore di culto, irriducile dissidente, più volte arrestato ha scritto più di trenta romanzi, poesie, scritti teatrali, articoli e saggi tradotti in molte lingue.

Eduard Limonov è stato conosciuto in Europa anche grazie alla biografia scritta su di lui da Emmanuel Carrère (Limonov, Adelphi su lafeltrinelli.it a € 16,15) che lo definisce «Un uomo dalla scorza dura e dalla cannibalesca placidità… Una specie di eroe. È un fascista, ha combattuto a fianco di Arkan, tutte cose spaventose. Ma è anche un coraggioso, ha pagato per quello che ha fatto, non è mai dalla parte del potere: una specie di Robin Hood». In Italia siamo ormai alla quinta edizione con 50mila copie vendute. La biografia di Carrère è ritenuta. una straordinaria “inchiesta narrativa”. Da scrittore, Eduard Limonov è a sua volta eroe di un romanzo che poi è la sua stessa vita. Capo carismatico, commovente, mai banale. Ha costruito un mito della propria esistenza. Negli anni ’70 voleva fare la rivoluzione con le armi in mano per spazzare il “marcio” di questa civiltà. Negli anni ’90 ha combattuto in Serbia, in Abchazia, in Moldavia. Poliedrico e accattivante. Le sue opere letterarie, anche se in secondo piano rispetto alla sua personalità sono da questa inscindibili.

Eduard Limonov Foto: Wikipedia

Eduard Limonov Foto: Wikipedia

LE OPERE

Libro dell’acqua, Alet Edizioni, 2004 (su ibs.it a € 17,00)

Eduard Limonov incarcerato per tre anni per associazione a banda armata, nel 2002, raccoglie, in forma racconti autobiografici, ricordi sparsi tra il Mar Nero e Venezia, tra un bagno turco di Mosca e una spiaggia di Nizza. Ricordi legati dall’acqua e cinquant’anni di storia europea: dalla fuga dall’URSS negli anni Sessanta all’avvicinamento al KGB, dalla fondazione nel 1993 del Partito Nazional Bolscevico alla partecipazione alla guerra dei Balcani a fianco dei “fratelli serbi”.

Diario di un fallito oppure un quaderno segreto, Odradek, 2004 (su ibs.it a € 11,05)

È considerato dalla critica come il suo libro migliore: il più sincero e il meno politicizzato. Tra le pagine di questo diario la realtà urbana di una New York fatiscente e sontuosa, i ricordi del passato, le stagioni, le donne, le sue peregrinazioni. Immagini e parole fra sogno e realtà. Politica e ideologie.

Eddy-baby ti amo, Salani, 2005 (su ibs.it a € 6,30)

Questo è il racconto autobiografico della sua adolescenza travagliata e ribelle nella provincia sovietica degli anni Sessanta. Ritratto di una gioventù in bilico tra delinquenza e poesia, sogni di grandezza e squallida quotidianità in un paesaggio urbano e sociale degradato.

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IL TRIONFO DELLA METAFISICA, IL  NUOVO ROMANZO

Il trionfo della metafisica. Memorie di uno scrittore in prigione  (su ibs.it a € 13,60), il suo nuovo romanzo pubblicato da Salani Editore è un diario di prigionia. Eduard Limonov racconta i mesi trascorsi all’interno della colonia penale n° 13 nelle steppe della regione di Saratov dove fu rinchiuso nel maggio 2003, dopo aver scontato 2 anni di carcere per traffico d’armi. Sarà liberato dopo qualche mese. Il libro è ricco di personaggi: i duri passati per le carceri e i campi di rieducazione, per giudizi spesso iniqui e affrettati, i criminali incalliti, ma anche gli innocenti ingiustamente condannati. L’esperienza dolorosa della prigionia è vissuta e poi scritta dallo sguardo pungente e imperturbabile dell’autore che osserva questi personaggi “nella loro insopprimibile ma castrata umanità”.

Limonov si inserisce nella grande tradizione letteraria russa: quella che, scontrandosi tragicamente con la realtà del carcere e del gulag, ha trasformato la prigionia in una metafora della società e della condizione umana. L’esperienza penitenziaria diventa superamento dei limiti spazio-temporali, esercizio di controllo e padronanza di sé e della libertà interiore che va difesa ogni giorno. Il Trionfo della metafisica è un atto d’accusa contro la Russia putiniana, quella che si è scagliata contro Anna Politkovskaja, Michail Chodorkovskij, le Pussy Riot: un insieme di storia e attualità, vicenda personale e destino di un popolo che confluiscono in un’opera al di là di ogni etichetta. L’introduzione è di Maria Candida Ghidini.

LA RASSEGNA STAMPA

«Un’esistenza che è più di un romanzo, il dissidente russo che ha vissuto una dozzina di vite sconfinando nell’impossibilità di contenerle tutte in un racconto. Un personaggio che tiene assieme radici e senso dell’impossibile».

Marco Missiroli, Corriere della Sera

Limonov ancora una volta “ha il coraggio di denunciare l’autoritarismo di Putin, di schierarsi spesso con i liberali e difendere per vocazione gli umili”. Ovviamente senza buonismi, ma schierandosi rigorosamente “dalla parte dei cattivi”.

Dario Fertilio sul Corriere della Sera

«Limonov, spirito panslavo di derivazione dostoevskiana».

Michele De Mieri, Il Sole 24 Ore

«L’unico scrittore contemporaneo russo noto in patria persino agli illetterati».

Camilla Baresani, Il Sole 24 Ore

«Limonov è carne viva e ossa rotte… non è né Hitler né Gandhi, è una figura laterale nella parata del destino, la banalità del bene e del male sovrapposte in una sola figura».

Gabriele Romagnoli, la Repubblica

«Il vecchio Limonov è tuttora lì, in carne e ossa, dentro la sua storia e la storia della Russia eterna, imperscrutabile enigma circondata dal mistero, inenarrabile crogiuolo di storie e di dolori, inarrestabile flusso romanzesco».

Cesare Martinetti, La Stampa

«Una vita costruita come se fosse un capolavoro».

Włodek Goldkorn, l’Espresso

«Limonov è riuscito a evitare ciò che più gli ha sempre ripugnato: diventare un rispettabile signor scrittore… È uno di quei rari scrittori nelle cui pagine vibra un’intensa e autentica esperienza di vita e di pensiero… E seduce i lettori non certo in virtù di un’ideologia primitiva, ma mettendo a nudo il proprio cuore».

Massimo Boffa, Il Foglio quotidiano

Autore: Mariapaola De Santis

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