Riciclare libri si può con Better World Books
Oggigiorno, crisi dilagante, non sono ammessi sprechi. I libri sono tesori di cultura, occasioni di crescita e formazione. Non tutti, non in egual misura, non per tutti. Questo perché spesso per alcuni i libri sono un intralcio. In altri casi invece si è incappati in libri banali, noiosi, non rispondenti alle nostre aspettative. Per non parlare di regali non graditi, quei libri tanto odiati che finiscono nella lista nera.
Che fare per liberarsene senza rammaricarsi? La soluzione potrebbe essere quella proposto del sito americano Better World Books. Basta contattarli per ricevere a casa un’etichetta che consente di spedire gratuitamente al loro deposito i libri di cui vogliamo liberarci. Sarà la stessa organizzazione a rivenderli sul proprio sito, o a donarli ad enti benefici, università e biblioteche. Nel caso in cui siano inutilizzabili, i libri saranno riciclati.
Il servizio è attivo negli Stati Uniti, ma si tratta comunque di una soluzione economica, utile ed in linea con un’ ottica di risparmio, solidarietà e riciclo dei materiali. Ognuno però, anche noi, potrà fare la propria parte, acquistando libri usati senza pagare le spese. Una parte del ricavato sarà devoluta a programmi per lo sviluppo dell’istruzione in tutto il mondo.
L’azienda ha pubblicato, infatti, sul sito i risultati finora raggiunti dall’azienda. Better World Books ha convertito oltre 58 milioni di libri in più di 10,4 milioni di dollari di finanziamenti per l’alfabetizzazione e l’istruzione. Sono state dirottate più di 40.000 tonnellate di libri dalle discariche.
A proposito di “riciclaggio” di libri, in rete è stata pubblicata un’esperienza, iniziata circa 30 anni fa in Italia.Alcuni genitori di Vicchio (comune in Provincia di Firenze) iniziarono il riciclaggio dei libri della Scuola Secondaria di primo grado.
L’intento era quello di consentire ai ragazzi della fascia dell’obbligo di frequentare con profitto la scuola, dando a tutti i libri di testo. Allora le condizioni economiche del paese erano ben diverse e molti non potevano permettersi di comperare i libri per far studiare i figli, l’evasione scolastica era altissima, il livello culturale e le aspettative dei genitori nei confronti dei figli erano molto più basse, qualche ragazzo aveva bisogno di lavorare per contribuire al bilancio familiare.
A distanza di 30 anni questa esperienza continua anche se alcune delle condizioni sociali sono, fortunatamente, cambiate; la volontà di contribuire a facilitare la frequenza dei ragazzi è comunque immutata e spinge alcuni genitori a continuare a portare avanti questo progetto.
Sicuramente c’è ancora oggi un aspetto economico da non sottovalutare, ci sono anche adesso famiglie che faticano a far fronte alle spese scolastiche, e quindi il riciclaggio è una forma di “autodifesa del consumatore” che vale la pena di attuare; con questa sistema infatti la spesa sostenuta per ogni figlio che frequenta la Scuola secondaria di primo grado è almeno del 50% inferiore di quella prevista se si dovessero comprare tutti i libri nuovi.
Sul sito web dell’Istituto comprensivo di Vicchio infatti si legge che i libri non si “usano e gettano”, solo perché a noi non servono o, peggio, non piacciono più; se possono essere riutilizzati, possono servire ancora senza sprecare soldi per ricomprarli ed energia e alberi per farli. Insegnare ai ragazzi a sfogliare e leggere un libro, ad imparare quello che c’è scritto ed a rispettarlo perché possa servire ancora, significa trasmettere il concetto di valore del libro come strumento di trasmissione di conoscenza – ma anche di divertimento – al di là dello “obbligo” della scuola;