Intervista ad Ernestina Garofalo, autrice di Terra Margia
Quattro chiacchiere con Ernestina Garofalo, autrice del romanzo Terra Margia, edito da Iride, in vendita su LaFeltrinelli.it a 10,20 euro.
Come nasce la tua voglia di mettere nero su bianco la tua vita?
Amo leggere e scrivere ed avverto il bisogno di raccontare e descrivere, sia con poesie che con prose, stati di animo, sensazioni, emozioni, memorie di una vita lungamente e pienamente vissuta, con la speranza che possano far parte di un patrimonio familiare, sociale e storico da tramandare.
Dei tanti episodi raccontati nel libro ce n’è uno a cui sei particolarmente legata? Perché?
Sì, “ Donna Milia”. È il ricordo da parte di una figlia di una madre eccezionale, una donna che aveva saputo vivere in una dimensione dinamica e moderna, precorrendo i tempi, una donna impegnata in una realtà sociale deprivata, dove in genere l’essere donna significava vivere una vita di riflesso e di soggezione rispetto alla figura preponderante del maschio.
Nel tuo libro ci sono molti personaggi che hanno avuto una vita difficile e che hanno superato numerose difficoltà, personaggi che i bambini di oggi stentano forse a riconoscere come reali. C’è un messaggio che vuoi dare alle nuove generazioni?
So per lunga esperienza vissuta nelle scuole come maestra e direttrice didattica, sempre a contatto con i bambini, che essi sono naturalmente affascinati dalle storie che raccontano una vita diversa e non solo fiabesca, ma anche soltanto inserita in un contesto dove fantasia e realtà sono componenti essenziali: “Racconta, maestra, racconta, nonna: “c’era una volta una principessa…”, ma anche “C’era una volta una bambina…”
Ai giovani voglio raccomandare di dedicare parte del tempo e degli studi alla ricerca delle loro radici, per custodirne e tramandarne la memoria, per arricchire il presente e creare le basi per un futuro ricco di valori.
Da dove nasce il titolo Terra margia?
“Margia” era il termine usato dai contadini per indicare la terra da più tempo incolta e resa dura dalla siccità, quindi terra difficile da zappare, perché le zolle diventavano come lava annerita, terra selvaggia, ribelle, ma, se lavorata bene, generosa per i prodotti che avrebbe dato: un raccolto ricco che avrebbe assicurato il benessere di una famiglia. La terra “ margia” che racconto è anche la mia terra, la Calabria, madre che esige dai figli sangue e sacrifici, fatica e sudore, madre che può apparire, a volte, matrigna, ma che, invece, forgia i suoi figli, li rende autonomi, forti, coraggiosi.
Quali sono gli autori italiani contemporanei che senti più vicini?
Andrea Camilleri, Carmine Abate, Andrea Vitali, Alessandro D’Avenia, Gianrico Carofiglio, Maurizio De Giovanni.
Progetti futuri?
È pronto per la stampa il mio ultimo libro“ Una donna piccola piccola. La mia vita e la scuola”, un’antologia dei miei scritti, racconti e poesie già pubblicati, altri inediti, tutti attinenti al mio rapporto con il mondo della scuola, dall’infanzia, alla giovinezza, alla maturità ed infine alla…”quarta età”. Nel mio presente e nel futuro (così prevedibilmente corto) continuo e continuerò a scrivere, se solo le condizioni fisiche e mentali me lo permetteranno.