Il profumo delle bugie, un libro di Bruno Morchio
“Cantami di questo tempo l’astio e il malcontento di chi è sottovento e non vuol sentir l’odore di questo motor che ci porta avanti quasi tutti quanti maschi, femmine e cantanti su un tappeto di contanti nel cielo blu.” Ottocento, Fabrizio De AndrèUn romanzo in sintonia con lo spirito del nostro tempo: vizi privati, pubbliche virtù, ipocrisie di una famiglia borghese che pare essere il ritratto perfetto della piccola Italia di oggi. Poeti e cantautori hanno più volte dedicato ampio spazio ai difetti di questo piccolo strano mondo. È una storia grottesco-borghese quella narrata da Bruno Morchio nel suo nuovo libro, dal titolo Il profumo delle bugie. Bruno Morchio vive e lavora a Genova, è uno psicologo e psicoterapeuta. Ha già pubblicato articoli su riviste di letteratura, psicologia e psicoanalisi ed è autore di altri sette romanzi, che hanno per protagonista l’investigatore privato Bacci Pagano.
Il nuovo romanzo, Garzanti edizioni, è acquistabile online al prezzo di €14,76. Questa volta, Morchio lascia il noir e fa emergere tutto il suo anticonformismo, decidendo di analizzare con spirito critico il potere.
Come in ogni romanzo di Morchio, l’omaggio alla sua città, Genova, pare d’obbligo. Scenario perfetto per una storia che racconta gli intrecci e la vita di una delle famiglie più in vista della città ligure: la famiglia D’Aste. La loro è una ricchezza antica, accresciuta negli anni grazie all’attività immobiliare e grazie a relazioni con i potenti del luogo. Politica, potere, grandi imprenditori e borghesia camminano sui binari incrociati dell’esistenza e il loro incontro dà luogo a situazioni meschine.
Nell’ampia villa con vista sul mare dove risiedono i D’Aste, il nonno Edoardo, il vecchio patriarca, domina su tutti e porta avanti le sorti della famiglia. Edoardo ha deciso di puntare tutto sul venticinquenne nipote Francesco, sarà lui il volto nuovo della famiglia e sarà lui ad avere il compito di risanare un’area industriale dismessa.
Intanto, le tensioni in quella famiglia crescono. Le incomprensioni tra Edoardo e i figli crescono. Il padre di Francesco è un medico, dal carattere insicuro e instabile, la figlia, invece, è appena tornata da un soggiorno in India. Ed è lei, insieme alle altre figure femminili di casa D’Aste, a ricoprire un ruolo fondamentale per gli equilibri della famiglia e per le faide familiari. Alla figura della figlia, si aggiungono altre protagoniste in rosa: la moglie di Edoardo, malata e anziana; sua nuora Rosita, che resta un corpo estraneo al clan; e infine la splendida Dolores, fidanzata di Francesco, sensuale, giovane, conosciuta per la sua leggerezza e per la sua forza seduttiva. E sarà proprio lei a mettere a nudo l’ipocrisia che aleggia nella famiglia, sarà proprio lei a togliere le maschere indossate per troppi anni in casa D’Aste, sarà Dolores a scardinare la finzione che regge i rapporti familiari e a far emergere contrasti celati e nascosti troppo a lungo. Tutto questo in un un arco di tempo relativamente breve: tre settimane saranno necessarie per scardinare l’ipocrisia. Tre settimane che conducono a un Natale decisivo per la famiglia D’Aste, raccontate dai tre uomini della dinastia di quella piccola famiglia borghese.