Estate di limo. Il primo romanzo di Sara Comoglio
“L’angoscia della morte tanto m’incendiò, che il mio bagliore si riverberò nel sole. Quello adesso m’invia nel pieno accordo della pietra e dell’aria. E dunque quello che cercavo sono.”
Questa è la citazione, tratta da Laconica di Odisseas Elitis, che troviamo nelle prime pagine di Estate di limo, romanzo d’esordio della scrittrice torinese Sara Comoglio. Un libro nel quale, attraverso la voce della giovane Zoe, l’autrice riesce abilmente ad affrontare con la leggerezza e l’intensità, tipiche dell’adolescenza, l’elaborazione della difficile perdita di un genitore.
Durante la lettura di questo breve romanzo veniamo condotti all’interno del fragile mondo emotivo di una ragazza sedicenne che per allontanare il dolore della morte della madre, viene mandata a trascorrere le vacanze estive dai nonni in Grecia. Durante questo periodo, ispirata dai racconti della nonna, la protagonista decide di trascorre i suoi pomeriggi nei posti frequentati dalla madre adolescente in compagnia di alcuni dei sui libri preferiti ma, accidentalmente, questo la farà imbattere in un vecchio carteggio che riporterà alla luce le ombre del proprio passato familiare. Da questo punto in poi, Zoe s’impegnerà con tutti i mezzi a sua disposizione al fine di ricomporre le tessere di un complesso mosaico fatto di amore, odio, ottusità, rancore e perdono. Questo viaggio si trasformerà, dunque, in un vero e proprio percorso di crescita che non solo le farà assumere un nuovo sguardo su se stessa, ma anche sul mondo che la circonda, portandola fin dall’altra parte del mondo.
L’autrice riesce ad accattivarsi la simpatia del lettore frapponendo al tentativo della ragazza di ricostruire la verità sul drammatico passato della propria famiglia materna piccole vicende del quotidiano e simpatici personaggi che, in modo ironico e a volte comico, diventano inserti piacevoli che arricchiscono la narrazione.
Possiamo dire che questo libricino ci ricorda la tavolozza di un pittore mostrandoci, dal nero al rosa, le diverse sfumature del genere letterario.