Una specie di solitudine, essenza ed apparenza di uomo firmate da John Cheever
«Le uniche certezze che ho sono l’importanza dell’amore, l’odore di fritto e la musica della pioggia». Un estratto sentito, intimo, rubato alle pagine di Una specie di solitudine, diari postumi del contraddittorio scrittore statunitense John Cheever – già più volte definito come Čechov di periferia – scritti fra la fine degli anni quaranta e la morte dello scrittore avvenuta nel 1982.
Nella sua estrema peculiarità, Una specie di solitudine si presenta come un diario d’emozioni, di follia lucida ed espressiva, di considerazioni personali che vanno ben oltre un semplice taccuino di pensieri, ma che divengono – per certi aspetti – quasi una saga familiare incompiuta, risvolti spesso drammatici di un’esistenza in bilico fra l’apparenza educata e decorosa contrapposta alla violenza interna, alla corruzione d’animo e di pensiero che logora sé stessi e la propria essenza.
Cheever è proprio così: un uomo d’animo duplice, costretto dall’apparenza del ben pensare umano a celare la sua bisessualità, a odiare sé stesso per i propri vizi – in primis l’alcool – e la propria limitante sensibilità che lo riduce a mera ombra della sua piuma, chiuso nelle memorie di una vita che, a tratti, sembra quasi non essere la propria. Tutto questo è racchiuso in Una specie di solitudine.
Ma Una specie di solitudine ingloba in sé anche la destrezza narrativa di Cheever, una penna che mai come in questa occasione si presenta libera, folgorante, avvantaggiata dalle descrizioni di emozioni e considerazioni intime realizzate sulla propria persona, sull’amore, sul sesso e sul desiderio: un diario sulla vita di com’è e di come, invece, anelerebbe ad essere.
Salutato dall’Indipendent come “Uno dei libri più avvincenti e intimi che vi capiterà mai di leggere”, Una specie di solitudine sarà in libreria da domani, 21 novembre 2012, pubblicato grazie a Feltrinelli che negli ultimi tempi si sta occupando di ripubblicare le opere maggiori di Cheever: lo scorso maggio, infatti, è stato dato alle stampe Racconti, un’antologia contente ben 61 racconti dello scrittore americano, molti dei quali inediti in Italia.
Note sull’autore
John Cheever (Quincy, Massachusetts, 1912 – Ossining, New York, 1982) è ampiamente considerato come uno dei massimi scrittori americani del Novecento. Vincitore del premio Pulitzer con I racconti (1979), ebbe molto successo anche cimentandosi nel romanzo con capolavori come Cronache della famiglia Wapshot (1957), Bullet Park (1969) e Falconer(1977).
I suoi taglienti ritratti della borghesia americana sono stati ispirazione per una generazione di scrittori, registi ed artisti visivi. Una specie di solitudine – I diari, sarà in libreria il 21 novembre 2012.