Storia d’Italia dal Risorgimento ai nostri giorni nel libro di Sergio Romano
Storia d’Italia dal Risorgimento ai nostri giorni. Perché l’Italia non è mai stata un Paese normale? Se lo chiede lo storico, giornalista e scrittore Sergio Romano, nel suo libro edito da TEA su licenza di Longanesi (su lafeltrinelli.it a € 8,50).
Tanti gli interrogativi, le questioni e i percorsi storici sono riproposti con peculiare equilibrio e finezza. Perché l’Italia non è mai stata una nazione «normale»? Perché è ancora, per molti versi, e oggi più che mai, un collage di patrie municipali o regionali? A che cosa si deve il suo essere così «ingovernabile»?
Sergio Romano analizza ogni aspetto dell’identità italiana, i processi che hanno portato all’unità, prima ancora che all’unione del Paese. Ufficialmente l’Italia nasce nel 1861 e un antico retaggio è ancora presente tra i vizi che oggi la contraddistinguono. Come una sorta di “peccato originale” che ha macchiato quasi tutta la storia dell’Italia: clientele, trasformismo, corruzioni, contrasti e profonde contraddizioni.
Romano va oltre. Analizza il ruolo dell’Italia nella I^ e nella II^ guerra mondiale, il ventennio fascista, il dopoguerra, il divario tra Nord e Sud, quello tra tra Paese legale e Paese reale, fino a giungere agli eventi più recenti da Tangentopoli e alla cosiddetta Seconda Repubblica. Sergio Romano delinea efficacemente un quadro variegato e complesso che ritrae perfettamente la natura del Bel Paese coniugando approfondimento dei temi, sintesi e chiarezza.
Sergio Romano come storico si è occupato prevalentemente di storia italiana e francese tra Otto e Novecento.
Ha lavorato come giornalista a Milano, Parigi, Londra e Vienna e ha poi iniziato la carriera diplomatica nel 1954. È stato direttore generale degli Affari Culturali del Ministero degli Esteri (1977-1983) e ambasciatore alla NATO (1983-85). Dal settembre 1985 è stato ambasciatore a Mosca, durante gli anni della perestrojka. Si è dimesso dalla carriera diplomatica nel 1989.
Ha insegnato alle Università della California, di Pavia, di Sassari, alla Bocconi di Milano e ad Harvard. È inoltre presidente del Comitato generale premi della Fondazione Balzan e membro del Comitato Scientifico della rivista Geopolitica.
Curatore di una collana storica per la casa editrice Corbaccio. È editorialista del Corriere della Sera e di Panorama e collabora a Limes, Affari Esteri, Corriere del Ticino e Le Matin di Losanna, La Stampa e Il Mulino. Sul Corriere della Sera ad esempio il tema sull’unità nazionale è stato ripreso in diverse occasioni, come nell’articolo Com’è difficile fare gli italiani e in Buongiorno Italia, così giovane dopo i suoi primi 150 anni.