La denuncia della violenza di genere nel nuovo libro di Riccardo Iacona
“È un percorso tipico di questi uomini, ce lo dicono tutte le donne che ci vengono a trovare: ti isolano, così è più facile cominciare a colpirti.” Maria Grasso, fondatrice e responsabile del Centro antiviolenza di Piazza Armerina (Enna).
137 solo l’anno scorso, in apertura un dato mostruoso, una donna uccisa ogni tre giorni; Riccardo Iacona, con la collaborazione di Sabrina Carreras, racconta un’emergenza nazionale, ricostruita a partire da documenti e importanti testimonianze, legata alle donne uccise nel 2012 in Italia*.
Questo libro affronta un fenomeno imponente. Di fronte alla strage delle donne, malgrado ciò, ai nostri giorni la guardia non è alta: nel corso di quest’anno particolare attenzione è stata rivolta alla crisi economica e i segnali sul tema del femminicidio giunti dalle istituzioni hanno suscitato in Titti Carrano, presidente dell’Associazione nazionale DiRe, Donne in rete contro la violenza, intervistata da Riccardo Iacona il 30 giugno 2012, spinosi dubbi e interrogativi: «Dire che c’è crisi economica, e quindi le donne possono essere maltrattate e uccise, sinceramente non lo accetto.»
L’escalation della violenza contro le donne sta attraversando da Nord a Sud il territorio italiano e la condizione generale di solitudine, maltrattamenti, urla e offese subite dalle donne, e poi gli stessi omicidi, non scuotono le istituzioni e la politica, colpevoli di disattenzione: «70 donne e, ci faccia caso», afferma ancora l’avvocato Carrano, «non c’è stata una parola su questo problema da parte delle istituzioni. Se fossero morte 70 persone per altri motivi, vuoi per mafia vuoi per camorra vuoi per incidenti sul lavoro, mi chiedo cosa sarebbe successo.»
Da questa prospettiva, e a partire dalle parole dei familiari e degli amici delle donne morte per mano dei mariti, degli ex mariti, dei partner e degli ex partner, Iacona ha ricostruito da vicino alcuni dei più di 80 casi raccontati dalla cronaca soltanto a metà del 2012 e ha saputo profondamente elaborarli e tirali fuori dai meri resoconti giornalistici sottolineandone i caratteri comuni e mettendo in evidenza il fatto che questi omicidi siano quasi sempre annunciati, temuti dalle vittime, quasi mai il risultato di un raptus.
In queste pagine, vengono evidenziati peraltro i processi di sensibilizzazione, tutela, e prevenzione nonché il ruolo centrale dei centri antiviolenza, per i quali «sono passate nel 2011 più di 5000 donne», scrive Iacona, «solo per un colloquio, mentre sono migliaia le donne che in queste case hanno trovato negli anni rifugio e sono riuscite a uscire dalla violenza e a ricostruirsi una vita per sé e per i propri figli. Un risultato inestimabile.» Lontani dagli standard europei, non sono più bastevoli, però, per il numero di casi che si è grandemente accresciuto.
Per individuare le ragioni dell’ascesa è indispensabile analizzare per la professoressa Anna Costanza Baldry, psicologa e criminologa, i nessi fra l’istanza di indipendenza delle donne e gli omicidi perpetrati: «Questi omicidi parlano a tutti noi, ci raccontano di uomini che si sentono offesi nella loro mascolinità. che reagiscono con la violenza alle donne, che vogliono essere indipendenti. Capisco che per tutti è più facile e meno inquietante pensare a questi casi come a problemi privati tra coppie, ma non è così, il problema non è della singola donna, il problema è la violenza di genere ch riguarda a 360 gradi tutta la nostra società.»
Con Riccardo Iacona approfondire l’acuirsi della violenza di genere in Italia significa osservare meglio la nostra società, capire come siamo.
Edito da Chiarelettere, Se questi sono gli uomini. Italia 2012. La strage delle donne è acquistabile on-line sul sito laFeltrinelli.it.
*Nell’appendice del saggio è stato precisato il periodo al quale fanno riferimento le storie raccontate e l’elenco riportato dei casi italiani di femminicidio: 1°gennaio-10 settembre 2012, giorno in cui il libro è andato in stampa.