Ismael, il primo romanzo di Raoul Vecchio
Per chi viaggia in direzione ostinata e contrariacol suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore,
di umanità, di verità. Fabrizio De Andrè, Smisurata Preghiera
Sarà colpa della solidarietà generazionale, della luce particolare che il romanzo riesce ad emanare sin dalle prime pagine, della profondità e la bellezza con le quali l’autore riesce ad affrontare temi e argomenti complessi come la perdita dell’amata, la mafia e la ricerca del senso profondo delle cose. Sarà colpa della dromomania che affligge da sempre gli spiriti liberi, sarà la voglia di capire il significato profondo dell’esistenza, di trovare risposte alle domande che affliggono l’animo umano. Sarà per queste ed altre ragioni che risulterà per voi una scelta saggia fermarvi e lasciarvi catapultare, per pochi attimi, nell’atmosfera di Ismael, Senso Inverso edizioni. Il primo romanzo di Raoul Vecchio, un giovane autore palermitano, è già acquistabile anche sul sito bol.it al prezzo di €10,80.
Il romanzo è narrato prima persona. Il protagonista è un uomo che si trova a fare i conti con il suo passato, con la sua vita. Un cammino introspettivo alla ricerca di se stesso, del senso più profondo delle cose che rivive raccontandole al suo interlocutore. Un susseguirsi di eventi che lo hanno cambiato, segnato e illuminato e che offrono al lettore spunti di riflessione e punti di vista differenti attraverso i quali guardare il mondo e ciò che lo circonda.
Tutto inizia in Spagna. L’uomo, innamorato di una splendida donna, sarà messo fin da subito alla prova. Dopo un mese di relazione con Isi, infatti, le loro vite si dividono e la splendida storia d’amore finisce. La giovane donna muore e l’uomo inizierà a trasformare il suo dolore in forza, a elaborare il lutto, stando accanto alla famiglia della ragazza. Dopo qualche tempo, però, decide di lasciare la Spagna: in fondo, l’unica persona che lo legava a quel posto e lo teneva lontano da casa, ormai non c’era più.
Decide, per questo, di tornare in Sicilia, la sua terra, con una “valigia che, stracolma di pensieri e ricordi, superava di gran lunga i limiti di peso dettati dalla compagnia”. Qui si trova a combattere con i problemi di sempre: mafia e servilismo. Così, una volta risolti le difficoltà della sua azienda, decide di organizzare il primo viaggio, “inteso come prima tappa per raggiungere quell’infinità spirituale, quella incommensurabile cultura che solo interagendo con altre comunità.” Direzione Kenya, per mettersi al servizio di chi ne ha bisogno. Ed è lì che riesce a capire il senso di una esistenza semplice, ad apprezzare il valore delle piccole cose, a ritrovare il suo Io grazie al contatto con la natura e con la gente del posto.
Ma il suo cammino non finisce nel continente africano: sarà un percorso lungo che lo porterà a conoscere stili e modi di vivere differenti. Da New York a Buenos Aires, passando per Hong Kong, all’insegna di “un viaggio in direzione ostinata e contraria”, direbbe qualcuno, “per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità”.