50 anni per non dimenticare Hermann Hesse
Hermann Hesse romanziere, poeta e pittore è accanto a Thomas Mann e Stefan Zweig, lo scrittore di lingua tedesca del XX secolo più letto nel mondo. I suoi libri sono stati tradotti in più di 60 lingue e ne sono stati distribuiti più di 150 milioni di esemplari in tutto il mondo. Quest’anno ricorre il 50enario della morte di questo autore, uno dei più prolifici, che non ha mai smesso di far riflettere i suoi lettori con le sue opere in versi ed in prosa. Un sito web a lui dedicato ci fa scoprire il suo misterioso universo.
La vita
Hermann Hesse nacque nel 1877 a Calw in Svevia ed era il discendente di missionari protestanti in India. Fino al 1903 visse fra la Germania e la Svizzera lavorando come libraio, poi si trasferì in campagna, nel Baden, con la moglie e tre figli. Nel 1911 fece un lungo viaggio in India che segnò profondamente la sua spiritualità. Durante la Prima Guerra Mondiale si dedicò al soccorso dei prigionieri di guerra e divenne dal 1933 al 1945 un punto di riferimento per numerosi emigrati. Antinazista fu promotore di diverse iniziative a favore degli ebrei e dei perseguitati politici. Nel 1946 ricevette il premio Nobel per la letteratura. Morì a Montagnola nel 1962.
Le opere
La diffusione internazionale delle opere di Hermann Hesse, senza precedenti nella storia della letteratura tedesca, iniziò solo due anni dopo la sua morte ed ebbe origine negli Stati Uniti nel periodo della guerra in Vietnam, nei quali Hesse era una figura identificativa per il movimento giovanile che si ribellava contro la guerra in corso.
Nelle sue opere Herman Hesse ha affrontato temi come l’amicizia, il viaggio, l’amore, la morte, la psicoanalisi e il vagabondaggio. La sua opera è un ponte tra Oriente ed Occidente, pietismo e buddismo. Tutti i romanzi fanno riferimento ad episodi della sua vita.
L’opera di Hesse esprime il rifiuto di una società moderna che si avvicina sempre più alla tecnologia, alle macchine, all’automazione. Hesse afferma il desiderio di recuperare una nuova e più profonda spiritualità.
I primi successi di Hermann Hesse arrivarono con i suoi primi romanzi: Peter Camenzind e Sotto la ruota un romanzo con forti contenuti autobiografici in cui descrive e analizza l’amaro periodo della scuola e la rigida educazione ricevuta.
Una risonanza ancora maggiore la ebbero le opere pubblicate dopo la Prima Guerra Mondiale, come Demian in cui scrive: ”Per raccontare la mia storia devo incominciare dal lontano inizio. Se mi fosse possibile, dovrei risalire molto più addietro, fino ai primissimi anni della mia infanzia, e più oltre ancora nelle lontananze della mia origine.” Parole che lo accomunano al protagonista.
Seguono Siddhartha, Il lupo della steppa, Narciso e Boccadoro, Il pellegrinaggio in Oriente, così come Il giuoco delle perle di vetro, opera pedagogica scritta in tarda età e premiata con il premio Nobel nel 1946.
Per celebrare il 50esimo anniversario della sua morte la Mondadori propone sei dei titoli più celebri dello scrittore in edizione da collezionare e regalare con copertina setificata e segnalibro in seta. Si tratta di Demian, Il lupo della steppa, Narciso e Boccadoro, Il giuoco delle perle di vetro, Sull’amore, Leggende e fiabe (su bol.it a € 8, 50).
Il superamento dell’eurocentrismo, lo stimolo a una vita autodeterminata contro l’obbedienza cieco all’autorità e le sue massime universali fanno di Hesse un autore mai superato. Al crescente disorientamento lui oppone un’immagine del mondo nella quale la tradizione e il moderno, l’etica e l’estetica si uniscono in un modo orientato al futuro.
Nel 2005 si è terminata la prima edizione integrale delle opere del poeta, che comprende circa 14.000 pagine rilegate in 20 volumi e che, per la prima volta, contiene anche tutti i suoi scritti politici e i suoi consigli letterari pubblicati in quotidiani e riviste. In questo modo si è anche potuta creare la premessa per una nuovissima attività accademica su questo autore.
Autore della crisi
Hermann Hesse è considerato un autore della crisi, un poeta che si sottopose scrivendo ad un’autoanalisi straziante, sempre alla ricerca della propria vera identità. La sua casa paterna e la sua educazione segnarono sia la sua personalità che la sua opera letteraria. Due volte lo stato psichico di Hesse si inasprì drammaticamente. Dopo la fuga dal seminario del monastero di Maulbronn nel 1892 quando fu portato dai suoi genitori da Christoph Blumhardt, un amico teologo, a Bad Boll. Nella clinica privata Hesse tuttavia tentò di suicidarsi. Di seguito i genitori lo mandarono all’istituto di cura a Stetten, dove rimase per quattro mesi. La diagnosi secondo la cartella clinica era “malinconia”. Hesse apparentemente si contenne, ma dentro malediva la propria sorte e scrisse lettere di accusa a casa. Una seconda forte crisi di vita coincise con la prima guerra mondiale. Una grave malattia di suo figlio minore, la morte del padre nel 1916, una crisi matrimoniale e la malattia pischica di sua moglie Mia gettarono lo scrittore ormai popolare in una profonda depressione. L’incontro con la psicanalisi che lo aiutò a occuparsi dei conflitti della sua gioventù segnò una svolta nella vita di Hesse. Letterariamente quel periodo di cambiamento ebbe riflesso nel Demian (1919), come un tentato di spiegare se stesso.
La fondazione
Ogni due anni il 2 luglio, il giorno del compleanno di Hesse, viene conferito il premio Hermann Hesse, alternativamente ad una rivista tedesca di letteratura e ad un traduttore delle opere di Hesse. Inoltre, la Fondazione Hermann Hesse a Calw in memoria del poeta Hermann Hesse, e per promuovere la cultura letteraria e la comunicazione internazionale secondo lo spirito di Hermann Hesse, conferisce la borsa di studio Hermann Hesse a Calw. Tre volte all’anno uno scrittore trascorre tre mesi nella ”Cameretta del poeta”, vicina alla casa di nascita di Hermann Hesse nel centro di Calw. Con ciò si vuole permettere ai premiati di realizzare o di concludere un grande lavoro.