Tutto Cambia, il primo romanzo poliziesco con protagonista il commissario Giorgio Scozia
Tutto Cambia di Alessandro Prandini pubblicato da Edizioni Terra Marique (disponibile su La Feltrinelli a € 12,45) è un romanzo poliziesco incentrato sulla figura del commissario Giorgio Scozia.
Come ogni buon commissario che si rispetti, anche Scozia è dotato di un’intelligenza e di un intuito fuori dal comune; qualità che gli consentono di ricostruire con efficacia i tasselli di un atto criminoso.
Il romanzo racconta di un delitto che non è esattamente un delitto. Il giallo, dunque, inizia con un giallo riguardo la definizione stessa del crimine che dà vita alle indagini. Al lettore e alla sua sensibilità spetterà giudicarne natura, implicazioni e giusta condanna.
La morte del ricco professore universitario, Giulio Roversi, sembrerebbe inizialmente un semplice suicidio. L’uomo, vessato oltre misura dalla violenta scomparsa della giovane amante, avrebbe deciso di togliersi la vita. La vicenda, però, assume subito connotati più complessi a causa del profondo legame di amicizia che esisteva tra il commissario e il professore.
Proprio il rapporto con il suicida diventa la lente di ingrandimento attraverso la quale il lettore scopre la personalità di Scozia. Alessandro Prandini costruisce capitolo dopo capitolo il temperamento del suo commissario, ne svela la levatura morale e l’onestà, ne mostra il dolore per la fine del matrimonio e la difficoltà a vivere un nuovo e complicato amore, abbandonato prima che sbocciasse appieno. La figura dell’uomo che si nasconde dietro quella dell’investigatore è tratteggiata con cura, dalla passione per la filosofia fino alla manifestazione di una giovanile freschezza di sentimenti e di emozioni.
Il commissario, però, non svolge le sue indagini come un segugio solitario. Si avvale, infatti, della collaborazione di una giovane vice, Sara. Mentre la donna riveste il classico ruolo del poliziotto che interroga gli indiziati, si reca sui luoghi del delitto e stila i rapporti, Scozia incarna poliziotto atipico che riflette, medita, intuisce e così facendo indirizza le indagini. Il rapporto tra i due, come in ogni buon poliziesco che non si nutre solo di crimine, non è esente da interessanti coinvolgimenti di carattere personale.
La strana morte del professore introduce nella trama diverse problematiche di carattere morale. I maggiori sospettati della morte di Roversi sono prima il figlio, giocatore incallito sommerso dai debiti, e poi la moglie. Quest’ultima, in particolare, vive la propria vita relegata in una villa in collina, lenendo la sua solitudine con la compagnia di un amante che è il principale rivale accademico del marito.
Il romanzo procede inanellando colpi di scena che spostano continuamente le previsioni e scompigliano le carte, inducendo a chiedersi: é davvero un suicidio? E, se l’istigazione a privarsi della vita, fosse stata il frutto dell’influenza di altre persone, si può continuare a non definirlo un omicidio? Alessandro Prandini chiede ai suoi lettori di scegliere il finale lasciandosi guidare dal proprio senso morale oppure di diventare, a loro volta, investigatori per ricostruire la conclusione più adatta al personaggio di Scozia, che si finisce per amare e apprezzare. In ogni caso, un romanzo poliziesco che invita a riflettere sulle pene e sulle colpe merita sicuramente di essere letto.