Intervista a Gianluca Rocchi, autore di New York, ieri ed oggi
Intervistiamo oggi Gianluca Rocchi, ingegnere romano autore del libro – guida su NYC New York, ieri ed oggi.
New York, ieri ed oggi non è una semplice guida turistica, ma un libro dedicato a chi si sente viaggiatore, a chi vuole scoprire l’essenza dei luoghi che visita. Questa opera nasce, quindi, da un’esigenza di turismo diversa dal solito oppure è “solo” amore viscerale per la Grande Mela?
Entrambe le cose in realtà. Quello che ho potuto osservare leggendo molte guide in italiano, ma anche altri libri dedicati a questa città, è che nessun testo ha mai provato ad approfondire il tema di quanto sia cambiata nel tempo dal punto di vista urbano e architettonico. Tutti noi che ci troviamo a passeggiare per la Grande Mela da turisti (ma anche chi ci vive stabilmente) il più delle volte non notiamo che alcuni degli edifici o spazi pubblici hanno una storia importante alle spalle, e allora mi sono detto: “Provo a raccontarla io!”. Questo libro non è esattamente una guida, ma un viaggio che richiede anche un po’ di spirito d’immaginazione. Certamente, lo si può affiancare ad una guida “ufficiale”, mi si passi il termine, ma in realtà potresti viaggiare, grazie anche ad alcune immagini, comodamente seduto sulla tua poltrona di casa. È evidente che tutto nasce sia dalla passione per gli eventi storici che hanno contraddistinto questa città, sia dalla voglia di raccontare qualcosa di diverso e meno conosciuto. Faccio un esempio: tutti conosciamo la Statua della Libertà, ma pochi sanno che per dieci anni rimase ferma a pezzi, così come era arrivata dalla Francia, nei moli di Manhattan, in attesa che si raccogliessero i fondi necessari per la realizzazione del suo enorme piedistallo. Proprio per questa ragione, l’avambraccio con la torcia venne collocato in Madison Square Park per attirare così potenziali donatori, mentre le azioni di raccolta fondi vennero fortemente promosse dal grande giornalista Joseph Pulitzer attraverso il suo giornale. Insieme al racconto di come andarono le cose, hai anche la possibilità di vedere quanto accaduto, grazie a foto d’epoca, e credo sia questo il messaggio innovativo che cerco di trasmettere al lettore, stimolando la sua curiosità e permettendogli di vivere la sua esperienza newyorkese più intensamente.
Quante volte ha visitato New York? Cosa ha potuto notare di diverso negli anni?
Nove volte, è sto pensando alla decima. New York è cambiata molto dalla nostra prima visita, nel 1997. Sicuramente è molto più pulita, curata, sicura, anche in conseguenza dei tragici attentati alle Torri Gemelle del 2001: certo, stiamo parlando di Manhattan, che ha, nelle amministrazioni locali, prima con Giuliani e ora con Bloomberg, sempre un’attenzione particolare. Anche da un punto di vista sociale è sicuramente cambiata, in meglio devo dire, ora c’è molta più voglia di conoscere e di socializzare, anche perché l’aspetto multiculturale e la capacità d’integrazione è oggi molto più forte rispetto alla fine degli anni ’90. Il rovescio della medaglia è che se da un lato è vero che tutta la polizia che gira per Manhattan ti dà un senso di sicurezza, alle volte la percepisco come la manifestazione di uno stato di polizia costante, dove tutti sono sospettosi di tutti e questo alla lunga può dare un certo disagio. A parte questo, il suo fascino è incredibile, e la ricchezza di eventi culturali e sociali è cosi grande che tutti possiamo vivere la New York che abbiamo sempre sognato.
Mi dica una delle cose irrinunciabili da fare a New York City come turista e una come viaggiatore.
Le cose irrinunciabili sono tantissime, alla fine tutto è legato al tempo a disposizione. Come turista, propongo d’inserire nel proprio tour una pausa nei tanti rooftop bar, poiché molto frequentati dai newyorkesi: in questo modo si può vivere un’esperienza come se foste uno di loro, con scorci bellissimi sulla città. Da viaggiatore, invece, proporrei di uscire da Manhattan ed esplorare Brooklyn non limitandosi alla sola passeggiata sull’East River. Non ci dobbiamo dimenticare che quello che oggi è un importante quartiere della Grande Mela, è stata un città totalmente indipendente da New York una volta, e che racchiude angoli e scorci veramente meravigliosi, come Brooklyn Heights, oppure Prospect Park, realizzato dagli stessi architetti che progettarono Central Park.
In un paese ricco di meraviglie artistiche come l’Italia, come mai ha scelto New York come protagonista del suo libro? Meglio Roma, la città in cui vive, o New York?
L’Italia è un luogo che per ricchezze naturali e culturali non ha eguali al mondo, e sono sempre più convinto che se noi investissimo seriamente su quello che abbiamo, molti dei problemi di crescita economica del nostro paese sarebbero risolti. Detto questo, perché New York? Dunque, di base c’è un amore viscerale, lo ammetto, ma il libro ha preso corpo inizialmente come conseguenza della semplice curiosità; mi chiedevo, infatti, se fosse stato possibile sapere un po’ di più del suo passato. Poi, iniziando a scrivere e approfondendo l’argomento, mi sono trovato sempre più coinvolto, anche perché iniziavo a capire come New York fosse arrivata ad essere così imponente ed affascinante, anche per gli stessi americani, e volevo condividere ciò con chi potesse essere interessato all’argomento. Quindi, potrei dire che un progetto nato per soddisfazione personale, è stato trasformato in qualcosa da mettere a disposizione di tutti.
Per rispondere alla sua seconda domanda, Roma e New York in realtà sono città molto diverse per cultura, storia e modi di vivere. Entrambe hanno dei punti di forza ed entrambe hanno dei difetti, sono grandi metropoli, quindi non riesco a dirle quale delle due sia la migliore.
Progetti per il futuro?
Da alcuni anni faccio parte di una compagnia teatrale amatoriale, mettiamo in scena spettacoli gratuitamente e per beneficenza, quest’anno saranno venticinque anni dalla sua fondazione, e stiamo pensando di mettere in scena una nuova commedia che, neanche a farlo apposta, sarà ambientata a New York!