Senza zuccheri aggiunti, una raccolta corale di racconti e poesie
Il libro, una raccolta di racconti e poesie di otto autori diversi, si configura come una sinfonia di voci una sorta di orchestra narrativa, in cui ciascuno strumento, pur nella sua peculiarità, contribuisce all’armonia comune. Nato da un corso di scrittura (all’interno delle attività dell’Associazione teatrale Gli sbandati di Teramo) che altro non si proponeva se non di tirar fuori da ciascuno la sua “volontà di dire”, e il coraggio di farlo, senza la pretesa di imporre modalità e direttive di composizione univoche (tanto meno tematiche) e che si è trasformato in breve tempo in una sorta di gruppo di amici che discutevano di letteratura e di realtà, il libro offre una fotografia non edulcorata della vita contemporanea.
Senza zuccheri aggiunti, appunto: è questo il filo che lega la raccolta, e che ne ha legato i racconti e le poesie fin dall’inizio spontaneamente. La realtà descritta non è quella virtuale o mediatica fatta di luci e lustrini, ma quella che resta in ombra, invisibile agli occhi ma non al cuore.
È la realtà del vecchio che per una sera pensa di aver vinto un grosso premio al gratta e vinci, e ha scambiato un numero perché non ha trovato gli occhiali, ma alla delusione del giorno dopo accompagna la consapevolezza (e il rimpianto) di aver toccato per un attimo la felicità (Cesare Bonaduce); è la realtà di chi si ritrova nella memoria di un paese e di un tempo che non esistono quasi più (Gabriele Di Leonardo), e in una visione corale pressoché verghiana. Ma è anche la vita di chi rifiuta inconsapevolmente una vittoria, perché ha capito, quasi in una sorta di eschileo pathei mathos, che la conoscenza è nel dolore (Ivan Di Simone), e di chi vede le stelle frantumarsi nelle proprie mani, e da quei frammenti trova il coraggio di mutare la sua esistenza (Deborah Lilin).
E quando il racconto si fa sofferenza e i personaggi assurgono a simboli, pure voci senza volto, quasi echi della coscienza che scava in se stessa “come in un abisso” (Danila Casaccio), quando una lettera sembra scritta per chi legge, a ricordargli il suo pathos e la sua nuda fragilità (Licia Cepparulo), quando infine ciascuno, compreso l’autore che si guarda beffardo, viene inchiodato al proprio errore (Alessandro Masci), allora la realtà viene spogliata del suo velo di Maia, rivelata come è, senza moralismi, né pietà, a volte con un sorriso, a volte con un ghigno, ma sempre senza pretese. È così, e basta, almeno per me è così, se qualcuno ha di meglio si faccia avanti, parliamone. Ma senza mentire, senza aggiungere zuccheri.
A tale sinfonia contribuiscono non poco i versi. Da quelli semplici e veri che riflettono lo sguardo di una bimba toccata da una lontananza (Teresa Antonelli), a quelli che si mescolano alla prosa con naturalità, senza artificio, come se in quel momento il cuore non potesse parlare diversamente. È un libro che non concede al lettore incanti e finzioni, non gli permette di evadere, ma lo conduce per mano a scoprire ciò che non si vede. E che tuttavia con prepotenza chiede di esistere.
(Articolo a cura della prof.ssa Dalila Curiazi)
Scheda del libro
Titolo: Senza zuccheri aggiunti
Autori: Teresa Antonelli, Danila Casaccio, Licia Cepparulo, Deborah Lilin; Cesare Bonaduce, Gabriele Di Leonardo, Ivan Di Simone, Alessandro Masci
Editore: Evoé Edizioni
Anno di edizione: 2012
ISBN: 9788896234358
Prezzo: € 13,00
Pagine: 163
Agosto 26, 2012
ho lasciato un commento sulla pagine face book di Evoè edizioni,non aggiungo quindi altro e riconfermo quanto affermato qualche minuto fa.Baci Licia