La cupola del mondo, di Sebastian Fleming
Romanzo dalla suggestiva ambientazione storica, che allestisce nell’immaginazione del lettore un mondo così intenso da potervi sprofondare per ore, incentrato sulla fitta rete di misteri che si addensano intorno al supremo tempio della cristianità, la Cupola di San Pietro. La cupola del mondo, di Sebastian Fleming, edito da Nord e disponibile su IBS a 15,81 euro , si snoda tra Firenze e Roma, nel fervore di un’Italia rinascimentale, sull’oscura scia di indizi lasciati da un fatto delittuoso, l’omicidio di Pico della Mirandola.
È così che il celebre architetto Donato Bramante, nella Firenze del 1494, accecato dal dolore per la scomparsa del suo miglior amico, si getta alla ricerca dell’autore del delitto. Incorre ben presto in due singolari oggetti, rinvenuti intorno al cadavere: un anello contenente una striscia di carta su cui sono riportati dei caratteri ebraici, e un’edizione della Divina Commedia, anch’essa in ebraico. Perché si trovano lì? Qual è il loro significato? Ad accrescere lo stupore di Bramante si aggiunge l’inattesa reazione del potente cardinale Giacomo Catalano, che accoglie quasi con piacere la scomparsa di Pico.
Ci troviamo a Roma, nei primi anni 500′. L’antica basilica di San Pietro, ormai decadente, è sul punto di rinascere, trasformandosi nel più maestoso monumento alla cristianità di tutti i tempi, l’emblema del potere ecclesiale e l’edificio più grandioso di l’intero Occidente. Un momento atteso fervidamente da tutti i maggiori architetti e progettisti dell’epoca. Chi riuscirà ad aggiudicarsi l’impresa? Da una parte c’è Bramante, l’architetto di papa Giulio II, dall’altra Michelangelo che sarebbe disposto a vendere l’anima al diavolo pur di ricevere l’incarico.
Roma è avvolta da un turbine di ambizioni sfrenate, progetti audaci e intense passioni. Dove al cinismo degli alti prelati si avvicendano le ammalianti figure di cortigiane, dove odio e piacere, sangue e lacrime si alternano sul palcoscenico di quello che appare spesso come un teatro. Ma chi, nell’ombra, tira le trame di questa vicenda? Perché il cardinale Giacomo Catalano è così deciso a lasciare la propria impronta su quella che sarà definita la cupola del mondo? Per scoprirlo non vi resta che leggere l’opera di Sebastian Fleming.