Pompei, le ultime ore della città nel romanzo storico di Robert Harris
Il romanzo di Robert Harris Pompei (in vendita su Lafeltrinelli.it a 8.07 euro) è un autentico viaggio nella storia. Siamo nel 79 DC, due giorni prima della drammatica eruzione del Vesuvio che coprirà intere città di lava, cenere e lapilli, imprimendo per sempre nel tempo l’ultimo grido di dolore di un popolo e di una civiltà. Il protagonista, Marco Attilio Primo, è un aquarius, un “prototipo” di ingegnere idraulico dell’Antica Roma a sua volta figlio d’arte da ormai tre generazioni, che viene chiamato a Pompei con urgenza per ovviare ad un problema con l’acquedotto: l’acqua riduce man mano la propria portata e non si riesce ad arginare la questione in nessun modo.
Marco Attilio arriva così in una Pompei assolata, nel pieno del calore estivo, mentre senatori e politicanti romani se ne stanno in vacanza nelle loro ville fra banchetti luculliani e passatempi, affiancati da uno stuolo di schiavi senza possibilità di redenzione, che ruotano intorno ad un mondo che fa di loro esseri pari ad oggetti. Sullo sfondo lui, l’imponente vulcano Vesuvio rigoglioso di vegetazione e fenicotteri, l’alta montagna dove osano pochi, la somma dalla quale, ora dopo ora, si muove lenta la fine di Pompei.
Il libro di Harris si pone come una interessante ricostruzione storica, un ritratto estremamente fedele di costumi, usanze, credenze e società della provincia romana, con un costrutto corollario che prende quasi sempre il sopravvento, bypassando lo stesso protagonista, ridotto quasi a mero pretesto nel racconto e del quale, a volte, si perde interesse per le azioni e le gesta compiute. Sebbene quindi l’interesse del lettore scivoli ampiamente sul protagonista volgendosi verso altri lidi, sicuramente Pompei dà l’indubbia sensazione cinematografica di trovarsi all’interno della città in quelle fatidiche ore, di poterne apprezzare la cultura e l’ingegno tecnologico (si notino a tal proposito le minuziose descrizioni riguardo all’acquedotto), ma soprattutto di poter ben intendere la situazione societaria del tempo, dove gli uomini ricchi rappresentavano la summa del potere e il resto era men che niente.
Il romanzo storico di Harris si pone così come una lettura di fluido interesse, dove il costrutto narrativo, che lascia più ampio spazio a Pompei, al suo tempo e alla sua realtà, permette di immergersi in un passato vivido stampato oggi in forme statiche e crudeli dell’attimo fatidico.