Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: lotta contro la mafia
Il 23 Maggio del 1992 sull’autostrada a A29, a Capaci, a pochi km da Palermo, si consumava una delle stragi di mafia più violente della storia italiana, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta. A distanza di vent’anni, questa è una ferita ancora profonda per la legalità in Italia e per quanti perseguono questo obiettivo. Tante le manifestazioni di associazioni anti-mafia e liberi cittadini in ricordo di quella strage e nel nome dell’onestà e dell’integrità morale di uomini che come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno perso la vita per la giustizia. Diverse le pubblicazioni su questo tema.
Maria Falcone sorella del giudice scomparso e presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, il 18 aprile 2012 ha pubblicato con la giornalista Francesca Barra, Giovanni Falcone – Un eroe solo (ed.Rizzoli). Un ricordo di suo fratello, sin da bambino, quando giocava con alcuni compagni che sarebbero poi diventati dei mafiosi. Giovanni, invece, intraprese un’altra strada, caratterizzandosi come un giudice che con tanta passione e con un forte impegno civile ha lottato contro la mafia. È delineato il ritratto di un uomo coraggioso ma solo, vittima dell’invidia di molti colleghi che tramavano nell’ombra. Il suo forte senso del dovere gli ha permesso di andare avanti, perseguendo i suoi obiettivi, contro tutto e tutti.
Già in Cose di cosa nostra (ed. Rizzoli) ci sono i pensieri, l’ideologia e la ratio di Giovanni Falcone raccolti dalla giornalista francese Marcelle Padovani. Una lucida analisi del rapporto mafia-stato-potere, alla luce dell’esperienza di Falcone a Palermo.
Le ultime parole di Falcone e Borsellino (ed. Chiare Lettere) a cura di Antonella Mascali, giornalista di giudiziaria per il “Fatto quotidiano”, con la prefazione di Roberto Scarpinato, raccoglie, invece, interviste, dichiarazioni ed interventi dei due magistrati, due servitori dello stato vittime della malavita. Un ritorno alle fonti, se così si può dire, ai documenti dell’epoca, in cui a chiare lettere si dimostra che la mafia, purtroppo non è “fuori di noi”, ma “fra di noi”.
Il vile agguato-Chi ha ucciso Paolo Borsellino. Una storia di orrore e di menzogna (ed. Feltrinelli) del giornalista e scrittore Enrico Deaglio. Un resoconto di quanto accaduto vent’anni fa: dalle indagini successive alla morte del giudice, sino ai depistaggi e a quelle rivelazioni che tante e troppe volte hanno ucciso di nuovo, brutalmente, Paolo Borsellino.