“Sul Fiume Okavango e altre poesie. Versi d’amore e guerra”, di Chiara Luciani
Sul Fiume Okavango e altre poesie. Versi d’amore e guerra, è il mio libro d’esordio, una raccolta di poesie uscita nel 2010 grazie al coraggio della casa editrice Opposto.net che, senza chiedere alcun contributo per la pubblicazione né acquisto di copie, ha deciso di investire interamente su di me.
Il libro, una raccolta poetica, fa parte della collana “Gli Indaco”, e raccoglie versi che hanno come filo conduttore l’amore in tutte le sue declinazioni, la guerra, la morte.
Si può amare un compagno, una madre, un figlio. Si ama un ideale e per quello si lotta fino all’ultimo e per quello, a volte, si muore. La morte è fine di un sentimento, di un attimo che non ritornerà. E morte è guerra. Guerra che annienta e seppellisce, insieme alle persone e alle cose, anche il senso stesso dell’esistenza.
La poesia è una porta sempre aperta sul mondo; offre la possibilità di liberare la propria fantasia attraverso le parole, che rappresentano l’estensione dei nostri pensieri e possiedono la formidabile capacità di condurci ovunque vogliamo.
Scrivendo ho alimentato continuamente la mia infinita curiosità, tentando di raccontare storie anche molto distanti dal mio vissuto quotidiano, attraverso viaggi dell’immaginazione nei luoghi più lontani e disparati, che spesso non ho mai realmente visitato, ma dei quali mi sono nutrita e appassionata negli anni attraverso le letture.
La poesia mi ha sempre fornito degli ottimi spunti di riflessione, concedendomi di vivere esistenze parallele, di emozionarmi di fronte ad un amore che lacera, di interrogarmi sui molteplici aspetti e significati del dolore, di avvicinarmi idealmente e non solo alla sofferenza di chi nasce e muore in paesi sconvolti in ogni angolo del mondo dalla guerra; i miei versi mi hanno fatto divenire di volta in volta madre e figlia, donna e uomo, amata e amante, mi hanno aiutato sovente ad immedesimarmi nell’altro, a comprenderlo e sentirlo vicino.
Vorrei che la poesia, e più in generale qualsiasi parola che venga spesa per raccontare una storia, servisse anche e soprattutto a questo, a farci riflettere grazie alla propria inequivocabile potenza visiva ed espressiva, per permetterci di lanciare un messaggio forte e di fondamentale importanza: quello di aprirsi al mondo e alle sue tante realtà, riuscendo ad assaporare fino in fondo tutte le diversità ed imparando, se possibile, a rispettarle.