Il Dizionario delle cose perdute: un viaggio nella memoria nel nuovo libro di Francesco Guccini
Francesco Guccini è un cantautore che ha reso importante la storia della musica italiana dei nostri tempi raccontando, con profondità di sentimenti, le storie della gente nella sua quotidanità, gente che ha voglia di libertà e di sincerità.
Grazie alle sue capacità e alla sua bravura nel comunicare la verità, Guccini è sempre arrivato al cuore con le sue canzoni; nel suo nuovo libro, il Dizionario delle cose perdute, edito da Mondadori, (a € 8,50 su lafeltrinelli.it) trasmette le emozioni della vita, di tutte quelle piccole cose che ci ricordano il passato, semplici ma dense di significato.
Il poeta modenese ci accompagna in un viaggio nella memoria dei suoi ricordi, pensieri di un’epoca che non c’è più e che ritornano con nostalgia. Guccini rievoca i bambini di un’Italia contadina e genuina che giocavano per la strada; il libro va alla ricerca di costumi e usi ormai perduti, ma che trasmettono l’idea di un passato che non deve essere dimenticato. Anni spensierati durante i quali non esisteva ancora la tecnologia e si organizzavano le feste a casa, occasioni di incontro e divertimento; un periodo in cui si giocava con le palline di plastica e il Meccano era riservato soltanto ai bambini più ricchi. Un’epoca durante la quale si indossavano la maglia di lana e le braghe corte.
Il dizionario di Guccini mette in evidenza sensazioni uniche, ricorda momenti passati a chi ha vissuto quegli anni e incuriosisce i più giovani, che apprendono con stupore fatti, consuetudini, conosciuti attraverso i racconti dei genitori o dei nonni. Guccini parla alla gente in modo chiaro per non cancellare il passato, le nostre radici.
Il libro è una piacevole lettura, scorrevole e dallo stile elegante; un’opera poetica che, naturalmente, induce il lettore a un’attenta riflessione e a un confronto tra gli anni passati e i cambiamenti che hanno caratterizzato il nostro quotidiano.