“Per sempre”, amori impossibili e vite ritrovate nel romanzo di Susanna Tamaro
«Esiste il per sempre?» mi avevi chiesto. Ti avevo stretto a me con ancora più forza. Sotto lo strato di maglie, maglioni e giacca a vento, avevo sentito vivo e caldo il tuo esile corpo. «Esiste solo il per sempre» ti avevo risposto.
Susanna Tamaro, autrice del long seller Va’ dove ti porta il cuore, è tornata sugli scaffali delle librerie lo scorso anno, con il nuovo travolgente successo Per sempre, edito da Giunti (acquistabile al prezzo di €15,30 su lafeltrinelli.it).
Il romanzo narra la storia di Matteo, un ex chirurgo che vive perso tra i boschi come un Robinson Crusoe dei nostri tempi; un eremita che sceglie la strada della solitudine per ritrovare se stesso dopo la perdita dell’amata moglie Nora e del piccolo figlio Davide. Nonostante il passare del tempo, quindici anni da allora, l’uomo non si rassegna e trascorre ogni giorno nel tentativo di rispondere a domande che assillano la sua mente: dubbi esistenziali da affrontare, strade da percorrere per ritrovare la pace e respirare, ancora una volta, il profumo della serenità.
Per sempre è, prima di tutto, la storia di un amore, un amore impossibile raccontato attraverso gli occhi di Matteo, l’Io narrante del romanzo. Tutta la delicatezza di un passato che riaffiora, mescolandosi ad un presente difficile da vivere, ricordi che tormentano l’animo del protagonista, in grado di trovare consolazione solo nella natura, in quelle terre selvagge in cui ha scelto di perdersi ed immergersi, completamente.
La voce di Susanna Tamaro ne accompagna, con discrezione, tutto il viaggio e descrive i tratti psicologici dell’animo umano con una scrittura nitida, poetica e commovente. L’autrice triestina svela il destino di Matteo, a piccole dosi: un epilogo segnato da risposte cercate da tempo, la meravigliosa consapevolezza di un sé in grado di rinascere e stupirsi, di innamorarsi, ancora una volta, e trovare ancore di salvezza dopo il lungo naufragio, perché forse, è vero, “per andare in alto, è necessario prima scendere molto in basso”.