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Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, recensione di un libro avventuroso-comico-surreale svedese

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparveIl centenario che saltò dalla finestra e scomparve (Bompiani, 13,42 € da Feltrinelli), di Jonasson Jonas è il romanzo d’esordio dello scrittore svedese. E proprio in Svezia questo libro ha sbancato le classifiche, vendendo solo in quel Paese oltre mezzo milione di copie soltanto grazie al passaparola dei lettori e aggiudicandosi la vittoria di due importanti premi letterari. Presto sarà inoltre trasformato in un film per la regia di Felix Herngren, con un cast internazionale.

E’ la storia di Allan Karlsson, un anziano in una casa di cura che sta per compiere 100 anni. Un uomo che ha segnato la Storia nel suo termine più grande, che ha avuto a che fare, grazie al suo lavoro con gli esplosivi, con i grandi leader del passato, dal generale Francisco Franco, il primo ministro americano Truman, il dittatore Stalin, il comunista Mao Tse Tung e molti altri.

Ma questo è il passato. E’ nel presente, il giorno del suo compleanno, che Karlsson decide di darsi alla fuga. Con una sorprendente agilità, salta dalla finestra e, malconcio, raggiunge una fermata di un bus. Lì incontra un ragazzo biondo con uno sguardo cagnesco che, con un’incombenza per andare in bagno, affida a Karlsson la valigia che porta con lui. E l’arzillo anziano, dopo averne passate di tutte durante la sua vita, non ci pensa su due volte. Ruba la valigia e sale su un bus per la destinazione più lontana disponibile con i pochi soldi che ha con sé.

Solo che il ragazzo a cui hanno rubato il bagaglio appartiene all’organizzazione mafiosa “Never again”, e quando Karlsson sarà lontano, in uno sperduto villaggio svedese, vi guarderà dentro e vi troverà 52 milioni di corone.

In quel villaggio intanto farà la conoscenza con un settantenne ladro e truffatore, Julius Jonsson, con cui spartirà la fuga dal ragazzo biondo che, dopo aver scoperto il furto, incomincia a inseguirli. Per scappare finiranno a Bali, inseguiti anche, intanto, dal commissario di polizia che stava investigando sulla sparizione di Karlsson dalla casa di riposo. E lì trova pure l’amore. Ma alla fine…

Il romanzo di Jonasson Jonas passa tra l’avventura, il comico, e un po’ di fantasioso. Alcune delle scene infatti sono quasi surreali, impossibili che accadano veramente, ma lo scopo di Jonas non è certo quello di raccontare una storia vera quanto, come molti lettori l’hanno definito, un nuovo Forrest Gump, di tutt’altra fattura ma con eventi che vi rimandano.

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La comparazione è però più adatta pensando a come Karlsson vive le sue vicende, con quell’ “innocenza” e ingenuità tipica dell’altro personaggio. In questa maniera egli attraversa tutte le situazioni più buie, e la morte alla fine diventa quasi solo un conforto. Ma si salva con un colpo di scena che può accadere solo nei romanzi.

Ed è un libro comico, in molti tratti, perché fa ridere o sorridere – a seconda dei gusti – nelle avventure rocambolesche dell’anziano truffatore.

Intanto nell’avventura Karlsson ci fa ripassare, con le sue vicende passate, la Storia del Secolo Breve di cui è stato spettatore e protagonista: la rivoluzione russa – in Russia prima è stato internato e poi ha causato l’incendio di Vladivostok – alle guerre mondiali, la costruzione della bomba atomica – con cui s’intreccerà nuovamente grazie alla nuova fiamma – alla rivoluzione di Mao.

Il romanzo, anche se in alcuni tratti è molto divertente, ci può far riflettere sulla solitudine di un uomo che ha provato così tante avventure ed eventi importanti nella vita, ma che non sono abbastanza perché alla festa dei cent’anni non voglia festeggiare con personaggi importanti e autorità. Per questo egli fugge, per ricercare nuove avventure in cui cacciarsi, ed effettivamente nel suo viaggio ne vive molte.

Lo stesso Karlsson racconta che “Nel corso dei miei cento anni non ho saputo tacere soltanto in due occasioni: quando spifferai all’Occidente come costruire la bomba atomica e quando feci lo stesso con i paesi dell’Est”. Ma l’autore ci tiene a precisare che l’aggiunta dell’atomica, dopo il disastro in Giappone, è stato inserito per fini umoristici, e per ricordare che la ‘bomba’ è la madre di tutte le assurdità”.

Non si tratta dunque di un libro che segue il filone di Stieg Larsson, ma proprio di un altro genere. E anche in Italia, dopo la Svezia, Jonasson Jonas sta avendo un grande successo nelle vendite. Jonas è giornalista e consulente media, e ora sta già scrivendo il suo secondo romanzo.

Romanzo non fondamentale da consigliare, ma divertente e piacevole nella lettura.

Autore: Alex Buaiscia

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