Cerca alla voce “Unità d’Italia”. Dalla A alla Z. Fatti, luoghi e personaggi dei 150 anni della Nazione
L’intenzione è grande. Più che grande, ambiziosa. Più che ambiziosa, enciclopedica.Grandi e ambiziosi d’altronde son stati (e continuano ad essere) i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ambizione è la stessa Italia, come soleva ripetere il maestro Indro Montanelli. Da qui a trasporre grandezza e ambizione in un’opera enciclopedica passa tanto coraggio. Lo ha avuto Pier Francesco Listri, grazie all’appoggio della casa editrice Bonechi, in quanto esperto in materia e già avvezzo ad opere simili (“Dizionari di Firenze e della Toscana”, “La grande storia di Firenze” e altri). Per lunghi anni giornalista, capo redattore, editorialista de «La Nazione» Pier Francesco Listri ha collaborato con grandi giornali come «L’Espresso» e riviste come «Il ponte» di Calamandrei.
Da 30 anni è regista e produttore di programmi culturali in RAI. Storico di Firenze e della Toscana ha dedicato a questi temi oltre 20 opere, ma questa sulla storia d’Italia è una sfida in più. Si tratta – si scrive nell’introduzione – di “un’opera complessiva ma insieme semplice, divulgativa benché seriamente informata, obbiettiva ma non inerte e anonima” che conferisce “a personaggi ed eventi, resi dal tempo più mitici che condivisi, il caldo senso della vita”.
Sprigiona effettivamente di calore della ricerca ed ardore cronachistico questo “Dizionario storico” in cui ci si può perdere tra le voci ma anche ritrovare nei tanti dossier di fatti, personaggi, nei “luoghi della memoria”, nei riquadri minuziosi d’approfondimento.
Oltre 500 voci, dalla A di Giuseppe Cesare Abba alla Z di Giuseppe Zanardelli che in coro rendono “Italia” e paiono rispondere all’urlo del secessionismo con un’opera unitaria resa ancor più attuale dall’uso sapiente ed ampio della fotografia (più di 1000 illustrazioni). Ci si imbatte così nel semisconosciuto Daniele Manin (vero cognome Medina), avvocato veneziano che sognava una grande federazione europea senza aver mai visto l’Italia (ufficialmente) unita o ne “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi come prima opera promotrice del made in Italy e, al contempo, fautrice dell’unità linguistica. Si scoprono tantissimi aneddoti utili a carpire i movimenti “fluidi” dell’Italia (moderna?) come l’insurrezione di Recanati del 1831 in cui il governo provvisorio nomina un tale Giacomo Leopardi tra i candidati da eleggere: il poeta rifiuta, contrario alle motivazioni che oggi portano alle innumerevoli “discese in campo”: “Desidero sommamente che la città e la provincia si scordino totalmente di me”, scrisse. Riflessioni di un’altra Italia. Sempre la stessa. “Ora, amico Lettore, questo dizionario è affidato alle tue mani”.
Recensione a cura di Simone di Biasio
Leggi altre recensioni su aNobii
Scheda del libro
Trackbacks/Pingbacks