Roma anni ’60 anticipo della Nouvelle Vague?
Con “Eau de Paris” Clemente Cipresso il tempo ritorna ad essere la simultaneità. Come se tutti i capitoli narrativi fossero contemporaneamente presenti nello stesso momento e lo spettatore avesse sott’occhio non l’irrompere di una sezione narrativa ma, nell’attimo, di tutte le figure, di tutta la folla di personaggi di un epoca … E, questo, come chiaro riscontro formale, immaginoso e visionario della situazione di una società che, appunto, aveva perso il sentimento ordinatore del tempo, disperandosi in un presente allo stato puro, dall’aspetto totalmente estraniante.
La costruzione rivoluzionaria della Roma by night disarticolata e lontana dai trucchi e dalle rime della letteratura tradizionale- è tutta nel rifiuto costante dei trapassi logici, delle graduazioni dei crescendi, degli effetti spettacolari nei paesaggi. Non ci sono mai alti e bassi, concatenazioni, racconti: alla visione di quel mondo di Marcello e del suo «affresco» in perenne sconvolgimento si arriva con un ritmo di continua febbre e i suoi tanti aspetti individuali e sociali si vede chiaramente che sono analizzati soltanto nel giro vorticoso, ansioso, disperato di una danza di cui tutti i personaggi sono chiamati nello stesso tempo a far parte.
Una danza il cui ordine è preordinato e voluto ma che, appunto, si sottrae intenzionalmente a qualsiasi codice narrativo di quelli in uso fino ad allora. Quello che conta, per un verso, è l’immediatezza, come se a ispirare il racconto sia ancora il neorealismo, per un altro, invece, è una casualità che trova motivi solo nell’istante creativo dell’autore, con bagliori, allora, accenti, cadenze che sembrerebbero addirittura richiamarsi all’espressionismo, nonostante certe pagine dal vivo, anche caricaturali, sul momento che passa riflettano scoperte intenzioni impressionistiche.
Senza che il linguaggio visivo, lo stile risentano mai di quelle che potrebbero sembrare contaminazioni o, peggio, delle contraddizioni: per la straordinaria libertà espressiva con cui l’autore si muove, trovando sempre nell’immagine tutta la forza di cui ha bisogno per penetrare – come attraverso un dipinto astratto – nel mondo che vuole analizzare traendone tutti i significati cui tende.
Scheda del libro:
Titolo: Eau de Parìs
Autore: Clemente Cipresso
Editore: giredizionisrl