L’Italia dei Libri. Al Salone di Torino una mostra letteraria – visiva degli scrittori fondatori
Dal 12 al 16 maggio si terrà a Torino, come ogni anno, il Salone del Libro, una delle fiere più prestigiose, se non la più rinomata, in ambito editoriale, dove centinaia tra editori e autori espongono le proprie opere in attesa di acquirenti esigenti e alla ricerca di novità e occasioni.
Gli organizzatori sperano di superare i 350mila visitatori del 2010. Questo perché ora è attiva una metropolitana che collega il Lingotto Fiera al centro della città e verrà aggiunto, come spazio espositivo, anche l’Oval, l’ex stadio di pattinaggio delle Olimpiadi di Torino, per un totale di circa 5mila metri quadrati. Sono stati investiti circa un milione di euro in attesa dell’evento nazionale, uno dei più rilevanti ogni anno.
Tuttavia un’anticipazione del Salone è già iniziata con l’inizio dell’allestimento della mostra “1861-2011. L’Italia dei libri”, in partenza dal capoluogo piemontese durante la Fiera e itinerante lungo tutta la penisola. La mostra è curata da Gian Arturo Ferrari, presidente per il “Centro per Libro e la Lettura” ed ex manager editoriale, ed è stata allestita dall’architetto Massimo Venegoni in collaborazione con Telecom Italia. Ma in cosa consiste una mostra visiva riguardante dei libri scritti?
L’Italia dei libri.
Sono state scelte ben 150 opere, anche se nel mare magnum della letteratura italiana non sono poi così tante. Sono state ordinate per cronologia, e soprattutto trovate per identificare i grandi libri che hanno caratterizzato il percorso dell’identità dei lettori italiani.
Sono stati scelti inoltre 15 ‘super libri’ – così definiti – ovvero i testi considerati fondativi della nazione italiana, su cui si è formata, unita e divisa. Da autori di varie epoche, tutti uomini e scelti arbitrariamente, che vanno da Montale a Collodi, a Moravia, a Umberto Eco e Roberto Saviano. Dei libri cartacei la mostra esporrà immagini, foto dell’autore, oggetti-simbolo, prime edizioni e dati statistici di vendite e traduzioni.
Lo stesso è per i restanti 150 titoli, che però mischiano alta e bassa letteratura, quest’ultima prevalente, proponendo per esempio Fantozzi, Luciano de Crescenzo insieme con Don Milani e Asor Rosa, e solo 14 donne tra cui Deledda, Morante e Tamaro.
La mostra si concentrerà anche sui 15 personaggi letterari più importanti –sempre secondo i curatori – del secolo e mezzo dell’Unità d’Italia, come Carducci, Salgari, Croce, Pirandello, Sciascia, Pasolini, Montanelli e una donna, Oriana Fallaci.
Dei titoli è stata fatta una scelta anche sugli editori, solo 16 ammessi. Vi sono i grandi ma mancano, per esempio, Garzanti, Longanesi, Salani, gli editori scientifici come il Mulino e Il Saggiatore e quelli religiosi come la San Paolo.
Non sono presenti inoltre Giunti o De Agostini, e il sud Italia è rappresentato solo da Sellerio – tutti gli altri editori risiedono da Firenze in su. Alcuni dei grandi editori esclusi sono proposti tramite pannelli che testimonieranno i “fenomeni editoriali”, tra premi letterari e bestseller.
Il percorso visivo-letterario si concluderà in un’area centrale, nominata ‘sedicesimo decennio’, che offrirà uno sguardo interattivo sul futuro del libro fra digitale ed e-Book.
All’inizio dei lavori per la mostra sono stati anche selezionati i tre finalisti del premo letterario del Salone del Libro: Ian McEwan, Javier Cercas e Assia Djerbar. Il vincitore sarà scelto dai visitatori e partecipanti alla Fiera torinese.
La mostra sarà visitabile all’Oval durante i quattro giorni di maggio di apertura del Salone. Certo, le scelte espositive sono opinabili, però quando bisogna fare delle selezioni, bisogna sempre escludere qualcuno. Si tratterà, tuttavia, di un’ampia e curiosa panoramica su un altro aspetto dell’Unità d’Italia.
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