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Sulla sedia sbagliata di Sara Rattaro

copertina - Sulla sedia sbagliataJean Paul Sartre una volta scrisse che “l’inferno sono gli altri”, Sara Rattaro nel suo libro dal titolo “Sulla sedia sbagliata” ce lo dimostra. La vita sembra scorrere sempre uguale, come se niente di incredibile potesse mai accadere se non quando lo leggiamo sulle pagine di cronaca.

Poi all’improvviso quella che ci sembra la più uguale delle giornate viene sconvolta da eventi che non avremmo mai pensato potessero esistere realmente. Da quel momento in poi i nostri punti di riferimento, fino a poco prima considerati saldi, scompaiono e ci sentiamo smarriti rimpiangendo la normalità che avevamo. Ecco in quali termini ci parla Sara Rattaro, con parole che dolorosamente sgorgano dai pensieri e dai diversi punti di vista di madri e figli testimoni o indirettamente vittime di una triste tragedia: l’assissinio della giovanissima Barbara, uccisa a colpi di martello dal fidanzato Andrea.

Il romanzo ha una struttura originale e allo stesso tempo democratica, ciascun capitolo è sviluppato come uno spazio di pensiero dedicato a tutte le persone coinvolte nel caso. L’atmosfera teatrale ci fa immaginare ciscuno dei personaggi, che secondo il proprio turno, siedono davanti a noi e cominciano a parlarci. Li immaginiamo seduti, che ci guardano con occhi pieni di lacrime o più riservati, che cercano di nascondere lo straziante dolore restando in silenzio. In qualunque luce essi si presentino, noi siamo sul palco con loro in penombra.

La prima ad entrare in scena è la madre del carneficie, costretta a fare i conti con il suo doppio ruolo di genitore e di medico, mai messo in discussione se non adesso, che ha di fronte non solo il suo Andrea, 18 anni vissuti da figlio apparentemente normale, ma un mostro, come ormai lo considerano tutti, rinchiuso nella prigione fisica del carcere, che si rivelerà anche mentale.

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C’è anche chi invece si ritrova davanti ad una grande assenza, quella della propria figlia, come accade alla mamma di Barbara che l’aspetta ancora entrare dalla porta di casa, per dirle tutte le cose che avrebbe voluto, e per ricordarle di studiare un altro po’ e magari dopo, lo zio le avrebbe trovato un lavoro nella sua impresa.

Lo stile narrativo è diretto e libero, l’autrice si fa carico di assumere il punto di vista di tutti i personaggi e di dar loro voce, rispettando il ruolo e il dolore che ciascuno di essi vuole esprimere. L’intento forse, e comunque ben riuscito, è dare l’idea che il romanzo sia scritto a più voci. Non ci sono, proprio per questo, barriere tra il lettore e i personaggi del libro, sono tutti coinvolti nella tragedia, tanto che l’impressione, alla fine della lettura agile e scorrevole, è quella di aver già incontrato almeno una volta nella vita, ciascuna delle persone che abbiamo ascoltato man mano. A quel punto siamo ormai entrati sotto la loro pelle, vivendo la loro disperazione e bagnandoci delle loro lacrime silenziose, incapaci di non poter cambiare il destino delle cose e sperando che niente di tutto ciò accada anche a noi.

Pagina di acquisto del libro Sulla sedia sbagliata

Scheda del libro

  • Brossura: 157 pagine
  • Editore: Morellini (28 ottobre 2010)
  • Prezzo: 14,90€
  • Collana: Varianti
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8862981139
  • ISBN-13: 978-8862981132

Autore: gattamanuela

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