“Salsedine”, romanzo d’esordio di Valentina Adriano
Per scrivere un libro occorre principalmente una cosa: una buona storia da raccontare.
Valentina Adriano, nel suo romanzo d’esordio, ha sovvertito le regole del gioco: “Salsedine” è un romanzo breve che si regge sul racconto stesso, dove la storia non è che un accessorio, un elemento secondario alla scrittura.
Un libro semplice, ma non banale; l’autrice riesce laddove molti falliscono, nel tentativo di esprimere, più che descrivere, i sentimenti e gli stati d’animo dei personaggi, creando uno stile che è al contempo puro cronismo e accenno di poesia.
L’incipit rivela fin dalle prime righe l’essenza stessa del racconto: intimista, evocativo, profondo.
Una scrittura intelligente e accattivante, che trascina il lettore in un mondo che non gli appartiene.
Ed è proprio l’intensità della scrittura l’elemento in grado di arricchire e completare una storia altrimenti scabra di vicende, una storia che l’autrice si limita ad abbozzare senza per questo tirarsi indietro da un compito fondamentale. Non vi è la percezione di un’assenza, ma di un interezza di narrazione.
Come in ogni buon racconto che si rispetti, non può mancare una morale. Essa è il principio costitutivo dell’intero romanzo, e i personaggi ne sono l’incarnazione stessa.
Un racconto da legger tutto d’un fiato per la sua brevità, ma che non può fare a meno di lasciare un ricordo indelebile nel lettore.
Scheda del libro
Autore: Valentina Adriano