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La scienza moderna potrà cambiare il mondo? Gaia lo spera…

Gaia e la scienza della vita di Silvia SaleseIl libro di Silvia Salese, “Gaia e la scienza della vita” edito da Boopen Editore (272 pagine, € 14,90) potrebbe essere categorizzato come “romanzo scientifico”, vale a dire come un saggio su argomenti specifici narrati sotto forma di storia. Eppure, ad una lettura attenta, il testo offre qualcosa in più. Ambientata ai giorni nostri, la storia di Gaia si presenta al lettore come un viaggio interiore intriso di tenerezza, solitudine e speranza. Un trio che difficilmente riesce a passare inosservato. La vita di Gaia infatti, similmente a quella di molte sue coetanee, appare sfumare tra preoccupazioni scolastiche, familiari e personali, perdendosi quindi nel vuoto di cui è intriso il suo mondo e nella lancinante sensazione di incompletezza che la pervade riflettendo sulla sua esistenza. In breve, Gaia sta cercando qualcosa che rinnovi in se stessa la voglia e la gioia di vivere, pur sapendo che gli stimoli a sua disposizione siano rari ed insidiosi. Cosimo Greco, un professore di liceo, riuscirà ad offrire quella svolta che la sua allieva sta cercando da diverso tempo, cercando dunque di aprire un varco nei sogni di Gaia in modo discreto, composto e molto acuto. Ciò che colpisce e distingue il testo è la presenza di una moltitudine di domande. L’autrice infatti, sembra partire dal presupposto che la reale risorsa del genere umano sia proprio la capacità di interrogarsi sui principali fatti della vita, della propria vita in principal modo, e stimola continuamente il lettore a non accontentarsi di risposte preconfezionate o comode, ma di cercare mediante l’osservazione di sé e della propria vita quotidiana quel nucleo fondante capace di dare realmente dei significati utili. Utili per comprendere realmente di pasta sia fatta la nostra esistenza, nel caso in cui non ci soddisfi pienamente. Leggo infatti a pagina 19 un interessante scorcio di dialogo silenzioso:

Il caseggiato in cui abitava (…) era il luogo ideale per passare ore intere a disegnare, dedicarsi ad un libro, scrivere riflessioni oppure osservare, semplicemente, la natura. (…) Ci si poteva letteralmente incantare. Qualcosa in natura mirava alla crescita, comunque andassero le cose. Non esistevano spinaci depressi che dicessero per qualche giorno alla settimana “basta, mi fermo, non ne posso più”, e mai si erano viste piante di patate che affermassero se stesse per il solo gusto di apparire e primeggiare sulle altre. (…) “Perché solo gli uomini sono diversi da tutto ciò che li circonda in natura? Perché esiste lo sconforto?” meditava tra sé Gaia.

Dunque un passaggio dalla scienza moderna alla scienza della vita, per ognuno simile e, per molti versi, differente. In un certo senso, il romanzo rappresenta un punto di incontro tra le passioni che hanno alimentato il lavoro di divulgatrice scientifica dell’autrice, di formazione psicologica, curatrice insieme a Luca Bertolotti del sito www.spaziomente.com e del suo blog: www.spaziomente.wordpress.com. Per concludere, Gaia e la scienza della vita rappresenta un bellissimo viaggio attraverso le scoperte che hanno cambiato la storia della scienza. Chissà che un giorno allora, non ci aiutino a cambiare anche la nostra.

Autore: GiovanniVera

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