La scommessa
Un giallo-noir questo di Gurrado un po’ particolare. Particolare perché l’autore ha tentato di inserire un giallo nel giallo, due storie che crescono parallelamente. In che modo?
Renato Schiavi è uno scrittore che viene rinchiuso nello stesso carcere con un critico letterario, Francesco De Vita. Quest’ultimo ha letto tutti i gialli scritti dello scrittore e ha sviluppato nei suoi confronti una sorta di competizione. Per mezzo di una manovra astuta del direttore del carcere Walter Piccolo, il critico lancerà una scommessa a Renato Schiavi: dovrà scrivere un giallo davanti a lui. Se De Vita non riuscirà a scoprire chi è l’assassino, cioè se perderà la scommessa, Schiavi otterrà la libertà.
In questo modo inizia il racconta del giallo nel giallo, una storia che si svilupperà in parallelo al dialogo tra il critico e lo scrittore.
Una storia però con un finale forzato dal punto di vista giallistico. Un finale che deve riuscire a spiegare le presenze dello scrittore e del critico nel carcere. I finali di entrambi i gialli si riuniranno solamente nelle ultimissime righe del libro.
Un giallo reale in una cornice surreale questo di Gurrado dove, più che suscitare un vero pathos giallo-noir, sembra che l’autore si sia dilettato nella costruzione di una particolare struttura narrativa per creare confusione tra realtà e irrealtà. Ma per riuscire veramente a trasmettere questa sensazione destabilizzante altri stratagemmi più sottili sarebbero stati necessari. Per il resto, un noir troppo poco noir e un giallo troppo funzionale all’operazione letteraria d’insieme per riuscire a coinvolgere totalmente il lettore.
Se Gurrado avesse scritto separatamente il giallo della morte di Baby Evert sarebbe stata una storia in sé completa e intrigante, mentre il suo inserimento in una cornice alquanto improbabile, quale quella di un carcere-albergo, dove si ritrovano contemporaneamente uno scrittore e un critico letterario che ha letto tutte le opere dello scrittore, fa perdere forza all’insieme e svilisce ciò che è l’intento di un giallo, cioè la tensione. Una narrazione continuamente spezzata è penalizzante per un giallo-noir.
Elisa Sanacore