Disinformatika di Marcello Manente
Autore: Marcello Manente Marco, il protagonista di Disinformatika, si rende conto che un suo amico d’infanzia, don Aldo, è caduto nel vortice della disinformazione e da qui non ne uscirà bene. Una sorta di buco nero nel quale si mescolano avidità, arrivismi, soldi, invidie. Un pozzo senza fondo melmoso e puzzolente. Quando si diventa oggetto delle attenzioni dell’industria della notizia non si può far altro che accettare di uscirne con un’immagine deformata, alterata, stereotipi di personaggio funzionali agli interessi del commercio dell’informazione. Marco reagirà, lo farà in modo scomposto, patologico. Cosa avremmo fatto noi? L’autore, Marcello Manente, sembra darci una via d’uscita: se si vuol capire la realtà, specie quella a noi più vicina, bisogna ascoltare tutto e tutti, ma non credere a nessuno. Approfondire, andare più che si può vicino alla fonte dei fatti, ma mai fare cieco a acritico affidamento a quello che il sistema dei media ci vuol vendere. Lo slogan che ci propone è “Ho smesso di credere a giornali e televisioni. Sto cominciando a capire. Provare per credere