Spada
Filippo Bornardone entra a Parigi in uno splendido mattino d’autunno. Arriva da Napoli, in tasca porta una lettera di raccomandazione per il capitano dei moschettieri, d’Artagnan. Al fianco esibisce orgoglioso una spada in puro acciaio di Pomigliano. Ha lo sguardo limpido e fiducioso del soldato e nelle orecchie il fascino esaltante dei racconti dello zio che l’ha educato al mito dei quattro spadaccini di Francia. Ma il suo entusiasmo dura poco. Appena sceso dalla carrozza un malinteso lo fa cadere in una serie vorticosa di eventi che determineranno il suo destino, votandolo alla più audace delle imprese: diventare moschettiere del re catturando Aramis, il cavalier d’Herblay, nemico giurato della corona. E mentre il giovane insegue il suo sogno e il suo nemico in un incalzare di fughe, agguati e scontri, alle sue spalle si tessono gli abili intrighi di una nazione ormai corrotta ma che non ha perduto il proprio fascino abbagliante. Così la sua ricerca spasmodica di giustizia si mescola ai piani di un’aristocrazia allo sbando, rovinata dai debiti di gioco e dalla sete di potere, che però ancora mantiene intatto il brio dei salotti, l’accortezza disincantata delle dame e la spregiudicatezza dei politici. Filippo si consegna interamente alla causa che gli cambierà la vita. Nel braccare senza sosta il principale nemico del re, in una sfida estenuante a colpi d’astuzia e affondi di spada verrà a conoscenza del terribile segreto che Luigi XIV nasconde dietro l’apparenza fastosa dei riti di corte, dietro le parrucche, i ricami, i merletti e un ridicolo sfarzo. Alle sue spalle lo sguardo attento del maestro irraggiungibile, il capo dei moschettieri che tiene il ragazzo a distanza ma non ne perde una mossa: d’Artagnan.
Giuseppe Ferrandino, riprendendo il mito sfolgorante dei “Tre moschettieri” e, completandone idealmente la saga, dà vita a un romanzo moderno e intenso, appassionato e febbrile, in grado di trascinare il lettore in un’avventura fatta non solo di lame che scintillano rapide e precise nei duelli, ma anche di mosse diplomatiche capaci di cambiare il mondo. È un mondo di feste, corteggiamenti e contese filosofiche, l’epopea di una società che fa della conversazione una strategia politica. Ma “Spada” è soprattutto la storia di un’avventura, di un sogno inseguito a tutti i costi e di un destino che non può essere mancato: quello di un ragazzo che vuole diventare moschettiere del re.