Noi, i ragazzi dello zoo di berlino
Christiane F. ha cominciato a fumare hascisc a dodici anni, a tredici a iniettarsi l’eroina. Per due anni la sua vita è stata divisa tra le aule scolastiche e la stazione della metropolitana dove i giovani drogati berlinesi si prostituiscono per avere il denaro necessario a continuare a drogarsi. Christiane racconta con il linguaggio crudo e diretto delle interviste registrate al magnetofono la sua storia e quella dei suoi coetanei, sullo sfondo di una Berlino dove i quartieri dormitorio e le discoteche sono simili a quelli di ogni grande città europea.
È la storia di una precoce discesa nel mondo della droga e della faticosa risalita, documentata come un servizio giornalistico, sofferta come un diario personale, da cui nasce la convinzione che la soluzione del problema della droga è lontana ma possibile. Il dramma di Christiane F. è diventato in Germania un caso esemplare (è entrato addirittura nelle antologie scolastiche): un testo discusso da medici, insegnanti, operatori sociali, e che ha coinvolto profondamente anche il grande pubblico attraverso le immagini del film che ne è stato tratto.