Le vene aperte dell’America Latina
Abbiamo mantenuto un silenzio abbastanza simile alla stupidità…
(Proclama insurrezionale della giunta Tuitiva nella citta di La Paz, 16 luglio 1809)
Questo libro, scritto nel lontano 1971, ancora prima delle dittature di Pinochet e Videla, fruttò all’uruguagio Eduardo Galeano la notorietà internazionale, ma gli procurò anche un sacco di guai. Dopo il golpe nel suo paese, dovette fuggire prima in Argentina, poi, quando con Jorge Videla, la dittatura giunse pure lì, trovò rifugio in Spagna. Ma cosa aveva scritto di così terribile, da essere messo sulle liste nere dei vari regimi ? Semplicemente, in Le vene aperte dell’America Latina aveva descritto con passione e idealismo, ma anche tanto rigore di documenti, il processo di spoliazione e sfruttamento dell’America Latina: da parte dei conquistadores, prima, e poi da parte delle industrie europee e nordamericane. “Così lontani da Dio e così vicini agli Stati Uniti”, dice un detto messicano; e, in effetti, il paese a stelle e strisce ha sempre considerato la parte sud del suo emisfero come il “cortile di casa”, stroncando sul nascere qualsiasi forma di indipendenza o autodeterminazione minacciasse di attecchire, di fatto oltre che nome, negli Stati latino-americani.
Galeano ha un talento quasi soprannaturale nel raccontare e rendere così facile la lettura di Le vene aperte dell’America Latina, una specie di romanzo di pirati, come lui stesso lo ha definito, persino per le persone che hanno meno dimestichezza con le questioni politiche ed economiche. Il libri scorre con la grazia di una novella ed è impossibile posarlo. Le sue argomentazioni, il suo impeto e la sua passione travolgerebbero, se non fossero espressi in uno stile così impeccabile, con un senso così magistrale del ritmo e della suspence. Galeano denuncia lo sfruttamento con inflessibile ferocia, eppure il suo libro è quasi poetico nelle descrizioni che dà della solidarietà e della capacità umana di sopravvivere alle più atroci depredazioni. Una forza misteriosa persuade il lettore a leggere continuando fino alla fine, a soccombere al fascino della scrittura e al vigore del suo idealismo.
Le vene aperte dell’America Latina è un invito a esplorare dietro l’apparenza. Le grandi opere letterarie come questa svegliano la coscenza, riuniscono le persone, interpretano, spiegano, denunciano, documentano e provocano cambiamenti.