Ritratto di Daniela | Gennaro Maria Guaccio
La trama
Daniela Pucci, appena ventiquattrenne, è la docente di lettere di Ludovico Pittangeli, un bel ragazzo ventenne. I due si innamorano e si mettono insieme mentre lui finisce gli studi di Legge e lei lavora. Il loro rapporto sarà duraturo, si sposeranno, avranno figli. Daniela dimostra molta volitività, interesse alla cultura e intraprendenza sul piano sociale al punto che Ludovico si sentirà anche trascurato.
Attraverso le sue esperienze di studio e di lavoro, dalla produzione di saggi alla partecipazione attiva a convegni e gruppi di formazione ministeriali, emerge un ritratto di Daniela, in parte raccontato da una voce fuori campo, in parte dallo stesso Ludovico. Il Ludovico che racconta è un vecchio pensionato che ormai vive di ricordi e soprattutto nel ricordo della sua amata Dany…
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Ritratto di Daniela dell’autore Gennaro Maria Guaccio è un romanzo didascalico, romantico, esistenziale. Affronta temi importanti e cari ad ognuno di noi; temi che ci toccano, più o meno da vicino: l’amore, dal momento che la protagonista si appassiona all’intelligenza di diversi uomini, li stima, ma non se ne innamora finché non incontra Ludovico; nel ragazzo troverà l’attrazione in grado di coinvolgere e stravolgere la sua vita; il tema esistentivo, sottolineato dall’atteggiamento di Ludovico che, mentre ‘analizza’ le scelte della sua compagna di vita, diviene introspettivo e critica le sue scelte personali con un certo rammarico nostalgico; la cultura, altra tematica portante del romanzo in questione, incarnata al meglio dalla vivacità di Daniela, che vive per tutto ciò che è arte, dalla pittura, alla musica, all’architettura, alla filosofia, alla letteratura. Ultimo, ma sono in questo nostro elenco, il tema sociale: Daniela affronta questioni che vanno dalla prostituzione all’apertura europea della scuola, dall’uso di droghe alla formazione extrascolastica.
Insomma, un’opera molto variegata, capace di condurre il lettore nelle esistenze di Daniela e di Ludovico, anche andando oltre la loro grande storia d’amore.
Alla seconda arcata del ponte Ludovico volle baciare Daniela. Stavano giusto dietro una delle colonne che da trecento anni reggono il Corridoio vasariano e la passione travolse i loro sensi. Si abbracciarono come matti e si baciarono come se avessero voluto divorarsi l’un l’altro. Data l’ora tarda sul ponte non passava nessuno e a malapena si avvertiva il trascorrere delle acque ma, più che altro, si sentiva l’ansimare dei due amanti. Quando si è giovani si possono fare pazzie e Ludovico sollevò da terra Daniela che s’avvinghiò con le gambe ai suoi fianchi, riempita dalla sua perfetta virilità.
L’autore
Gennaro Maria Guaccio, napoletano, sposato, padre di due figli maggiorenni. Ha dedicato la sua vita all’insegnamento negli Istituti scolastici e, in più piccola parte, alla Scuola Interuniversitaria per l’insegnamento della chimica, per cui ha avuto allievi dai quindici ai trenta anni, e poco oltre.
I suoi primi studi sono stati di carattere scientifico, integrati, in seguito, da studi umanistici (è laureato in Scienze Religiose).
Fondatore dell’associazione culturale I Ponti dell’Arte che, tra le varie iniziative, propone un premio letterario giunto ormai alla sua 14-sima edizione. L’autore di Ritratto di Daniela ama organizzare incontri di cultura (mini-conferenze su temi scientifici e/o umanistici; reading poetici; presentazioni di libri) e tenere corsi su temi teologici per conto della Curia di Napoli.
Si diletta a dipingere e a suonare il pianoforte, assolutamente da autodidatta. Partecipa a salotti letterari e a gruppi di lettura, e accoglie volentieri le opinioni di chi ha interessi, e soprattutto fede, diversi dai suoi.
Progetti per il futuro? Ce li svela lo stesso autore: “Ho un romanzo che giace nel cassetto da parecchi anni e che non può uscire prima di altri che lo preparino. E sì, più o meno coscientemente i miei scritti portano avanti una sorta di percorso formativo o maturazione di idee onde alcuni hanno priorità su altri. Ma il lavoro più prossimo a venire alla luce è un altro romanzo che ha per protagonista assoluta un’altra donna, Agnese. Questo nuovo romanzo è a suo modo un piccolo trattato di teologia…”
QUI la nostra intervista a Gennaro Maria Guaccio
Lo stile
Lo stile dell’autore di Ritratto di Daniela è semplice, asciutto, scorrevole, non saccente, dal momento che non si basa sull’impiego di parole complesse o poco conosciute. Inoltre, Gennaro Maria Guaccio utilizza una scrittura priva di troppe aggettivazioni, in quanto ritiene che possano confondere anziché definire le qualità di un personaggio o di un oggetto.
Cosa lo ha ispirato nella realizzazione del romanzo protagonista della nostra presentazione? Ce lo racconta così: “Una delle ‘donne che intorno al cor mi son venute’ e di cui ho tenuto conto nella stesura del romanzo è stata mia moglie, che non si chiama Daniela ma che costituisce la parte autobiografica del romanzo. Il punto di partenza è dipeso dalla conoscenza di una signora, poi cara amica, una letterata stravagante, autrice di saggi sull’architettura ma anche poetessa, che effettivamente si innamorò e sposò un suo ex allievo di Liceo”.
Ritratto di Daniela nasce anche per il desiderio dell’autore di esaminare, mettendo nero su bianco, il carattere e lo stile di alcune donne da lui realmente conosciute, a ciascuna delle quali mancava qualche elemento per essere anche l’altra. In più, il romanzo ha preso vita spinto dai tratti intriganti che caratterizzano l’anima della donna, nonché dalla sua intelligenza pratica, capace di rendere reali i sogni degli uomini.
Una lettura piacevole per un pubblico desideroso di porsi domande sul senso della vita e di intendere l’amore quale veicolo per avere una risposta concretamente accettabile.
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