Suburra | Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini
Un libro, un film e una serie tv, tra l’altro la prima prodotta in Italia da Netflix.
Impossibile, oggi, non conoscere anche solo per il nome Suburra, nato dalle menti di Carlo Bonini e Giancarlo Di Cataldo.
Non molti però sanno che Suburra è l’ennesimo pezzo di un complesso puzzle di romanzi che si incastrano tra loro incrociando personaggi vecchi e nuovi. Si può senz’altro dire che Suburra sia un romanzo “figlio” di un’altra opera che ha fatto breccia nel cuore degli appassionati: Romanzo Criminale.
Meglio precisare, sin da subito, che non è necessario leggere Romanzo Criminale per comprendere Suburra, pur essendoci non pochi riferimenti a costui.
La storia del duo Bonini – Cataldo è composta da treni che corrono parallelamente su diversi binari e, a fasi alterne, si scontrano tra di loro regalando al lettore momenti di assoluto stupore e di sorpresa.
In una Roma surreale e quasi irriconoscibile, dove il confine tra Legalità e Criminalità sembra essersi ridotto a un sottilissimo filo di cotone, un uomo, conosciuto come “il Samurai”, sta mettendo in gioco tutte le sue carte in un progetto immobiliare denominato Waterfront: centri commerciali, stabilimenti balneari, strutture turistiche, Chiese, palestre e case; un’ondata di cemento senza precedenti destinata a seppellire tutto il litorale romano, partendo da Ostia.
Una vera e propria speculazione edilizia che coinvolgerà tutti quelli che hanno in mano le sorti di Roma: dalle bandi criminali più violente con a capo quello che viene chiamano “Ernnumerootto” agli zingari comandati dagli Anacleti; organi ufficiali dello Stato, con l’Onorevole Paricle Malgradi e il giornalista Spartaco Liberati; uomini della Chiesa con il Monsignor Tempesta; e per finire Sebastiano Laurenti, un ragazzo che a causa del padre sarà sempre in debito con una banda di strozzini.
Gli equilibri, ad un certo punto, si spezzano inesorabilmente a causa dell’Onorevole Malgradi e dei suoi “vizi” che, durante una notte a base di sesso e droga, si ritroverà a dover occultare il cadavere di una escort morta per overdose. L’unica sopravvissuta a questo festino sarà la verace Sabrina, detta Lara, che cercherà di rifarsi una vita lontana dai guai. La morte della escort sarà la tessera del domino che, poco alla volta, farà vacillare tutto il lavoro fatto dal Samurai, attirando l’attenzione di Alice Salvani, attivista ribelle che non si è mai piegata alla criminalità, e dei carabinieri capitanati dal Tenente Colonnello Marco Malatesta che, con il Samurai, ha un conto in sospeso da troppo tempo.
Molti personaggi e molte storie.
E’ questa la caratteristica predominante di questo romanzo.
Ad un certo punto, il lettore potrebbe anche provare fatica a seguire l’enorme groviglio di vicende che ruotano intorno a Suburra. In fin dei conti la trama verte principalmente sulla speculazione edilizia, tematica che si trova in molti libri, film, telefilm e chi più ne ha più ne metta. Ma allora perché Suburra è tanto amato dal pubblico?
La risposta, probabilmente, sta nella contrapposizione che c’è tra Bene e Male, in un contesto, come quello di Roma, dove ognuno di noi vede solo il lato bello della città, tra monumenti archeologici, opere d’arte e affini.
Bonini e Di Cataldo, infatti, descriveranno una Roma che nel nostro immaginario non esiste. Per noi Roma è bellezza, fascino, arte, storia! In questo romanzo tutto ciò verrà sostituito con degrado, corruzione, criminalità, morte e disperazione.
Una volta superata la difficoltà iniziale, rappresentata dall’enorme numero di protagonisti e di sottotrame, il romanzo rapisce la mente del lettore regalandogli non pochi colpi di scena, caratterizzati da quella sensazione di marcio che solo un contesto criminale descritto alla perfezione è in grado di dare ( Gomorra docet ).
La sensazione predominante è quella di una Roma senza speranza, dove solo pochi valorosi come Marco Malatesta hanno il coraggio di combattere, nonostante un passato non proprio brillante del Tenente Colonnello, l’unico determinato a contrastare il Samurai con ogni mezzo possibile.
L’elemento che spezzerà il ritmo a tutto questo “degrado” sarà la escort Sabrina che in poche occasioni risulterà determinante ai fini della trama, ma ha la caratteristica di essere romana verace e i suoi dialoghi, scritti in perfetto dialetto romano, faranno tirare un po’ il fiato ai lettori, regalandogli qualche momento di comicità.
In questo contesto, l’unica a essere sconfitta sarà Roma e i suoi cittadini per bene, che in tale romanzo non esistono, sembrano essere spariti dalla circolazione, vittime di un manipolo di criminali senza scrupoli che, su di loro, costruiranno ricchezze ingenti, seppur macchiate di sangue.
Suburra di Carlo Bonini e Giancarlo Di Cataldo è un romanzo abbastanza complesso, ma anche molto lineare e scorrevole, in grado di farsi apprezzare da chiunque ami le storie “oscure”. E’ da rilevare non tanto il lavoro sulla trama, ma la complessità dei personaggi tirati in ballo, ognuno con le sue storie, con i suoi drammi e con i suoi sogni, aldilà che sia un criminale spietato o un integerrimo uomo della legge.
Pur suscitando non pochi sentimenti drammatici, una volta entrati nel mondo di Suburra e capito le sue dinamiche, difficilmente saprete staccarvi da questo libro.