SDB | Irene Merlino SDB | Irene Merlino

SDB | Irene Merlino

La trama

Istanbul, anno 2000. Una sera di giugno un elicottero esplode appena superate le rive del Bosforo, uccidendo le SDB, due efferate assassine appartenenti al Daire, uno dei Clan di spicco del crimine organizzato mondiale. Copertina SDB di Irene Merlino

Udine, anno 2001. Dopo sei anni dalla loro improvvisa scomparsa le sorelle René e Lisa tornano a casa. Diverse, caratterialmente e fisicamente, dalle ragazzine che erano, non sono disposte a dare nessuna spiegazione sugli avvenimenti che le hanno coinvolte in quegli anni.

Decise a dimenticare quei terribili sei anni, che pure tornano costantemente alla mente, cercano di costruirsi una nuova vita, ma la lunga mano del Daire sembra incombere su di loro per imporre una nuova, terribile sudditanza…

Questo il fulcro de SDB, l’opera di Irene Merlino. Diatribe tra Clan, tradimenti e rivendicazioni, mondi sociali e luoghi territoriali dove i personaggi rispecchiano la loro forza perché, nonostante la sofferenza, riescono a rialzarsi e ad affrontare la sfida successiva.

Un Thriller, principalmente Noir e con brevi note drammatiche, letto dal punto di vista di quel lato del mondo dove la legge che vige è quella criminale, dove il protagonista principale è l’azione richiesta dalla ribellione all’oppressore.

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Un libro ideale per quei lettori che sono a loro agio con una lettura ricca di personaggi, con una storia a volte a strati, ricca di domande senza l’immediata risposta, spesso legate ai temi principali trattati: famiglia, rapporto tra sorelle, amicizia, amore, fiducia, forza di volontà, rapporti multiculturali, diversità culturale e sociale, intreccio tra legale e illegale, autorità e lotta al terrorismo. Una narrazione che coinvolge e incuriosisce. Non si potrà fare a meno di chiedersi se le due adolescenti costrette a diventare sicari continueranno a obbedire al male oppure riusciranno a conquistare la loro libertà…

Le vedeva gli occhi terrorizzati, interrogativi e la sentiva tremare, ma lo colpiva maggiormente il fatto che non aveva versato una sola lacrima: una forza che considerava degna di rispetto.

L’autrice

Nata in Friuli nel pieno dell’autunno del ’79, Irene Merlino è la quinta di sei fratelli.

Vista la situazione famigliare strabordante, nei differenti interessi e ruoli, ha trovato la sua possibilità di fuga nell’immaginazione. Si definisce distante dai sentimentalismi fasulli e pigri ed è fortemente affascinata dalle culture degli altri paesi, due punti di riferimento essenziali per le basi dei personaggi che crea.

SDB prende vita dalla fusione di tali elementi. Scritto all’età di diciott’anni, diventa per l’autrice il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Un salto che le consentirà di comunicare quello che sente rispetto a ciò che la circonda.

Le fonti di ispirazione per dare vita a storie nuove non le sono mai mancate, tra queste i ritagli di vita raccolti attraverso le storie dei parenti, nella sua terra, il Friuli, che ha visto passare le guerre attraverso i confini. L’autrice ha voluto omaggiare questo territorio nella breve serie chiamata Friuli e dintorni, inaugurata con Il Venerdì Santo di Arduino.

Gli svariati aspetti artistici che si piroettano costantemente nel quotidiano dell’autrice costituiscono il carburante necessario per raccontare, immaginare, scrivere.

L’obiettivo è quello di ‘regalare’ nuove vite a chi legge, anche attraverso racconti brevi, come è accaduto per la mini-serie Oltre SDB: i racconti degli altri protagonisti; inaugurata da Jonathan McKenzie in L’infiltrato e la bambola di pezza.

Per saperne di più, anche in merito ai progetti futuri dell’autrice, visita il suo sito QUI.

Lo stile

Le influenze sono diverse e con altrettante motivazioni. Gli ambienti sono legati alla mia casa, ai luoghi che visito piacevolmente e ai quali sono legata per anche frivoli motivi e a quei territori che mi affascinano e osservo da lontano. I caratteri sono ossidati nella durezza che abbiamo noi friulani, nel proseguire tenacemente verso la meta, porgendo una mano verso gli altri, se necessario, ma senza farne una questione di stato.” Senz’altro lo stile di Irene Merlino ‘risente’ di tali aspetti e connotazioni, donando un mix consolidato di episodi che sono realmente capitati all’autrice e di eventi che non l’hanno coinvolta direttamente, ma ne hanno catturato l’interesse.

Anche la presenza di diversi personaggi che fungono da coro per i principali, sposa il desiderio di Irene di generare intrecci che possano coinvolgere il lettore, prestando la dovuta attenzione affinché all’interno del testo non si formino nodi. Questa condizione, automaticamente, ha manipolato il suo stile.

Un modo di scrivere articolato, ma bilanciato, arricchito da ambientazioni, descrizioni, situazioni e abitudini, in grado di offrire a chi legge punti di luce esterni, che scivolano contro il corpo principale.

Autore: redazione

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