Dallo speculum alle aenigmate | Riccardo Dri
La trama
“Dallo speculum alle aenigmate (Dissertatio de foemina)” nasce da anni di ricerca e studio da parte dell’autore Riccardo Dri. Il libro, contenente 325 voci bibliografiche e 746 note, analizza le varie figure femminili che mitologia e tragedia offrono.
Antigone, Elena, Medea, Ecuba, Clitemnestra, Eco, Fedra, Cassandra, Elettra, Penelope, Giocasta, Diotima, Andromaca e Lisistrata, sono protagoniste di quest’opera saggistica che regala un’analisi equilibrata di un vasto panorama, quello femminile, decisamente profondo, intenso e assai variegato.
Scritto accanto alle donne, ma per gli uomini, perché, come evidenzia lo stesso autore, “l’uomo, della donna non sa assolutamente nulla, perdendo così metà della sua vita (forse molto più di metà) e non avendo mai coscienza e neppure il sospetto di aver perduto qualcosa”.
La lettura di tale saggio si accende già a partire dal titolo, preso da una citazione di San Paolo: “Videmus nunc per speculum in enigmate, tunc autem facie ad faciem”, ovvero “Ora vediamo le cose attraverso uno specchio, per enigmi, ma un giorno le vedremo faccia a faccia.” [Cor. I, 13, 12]. Un input forte che intende invitare il lettore a non aver paura di tutto ciò che si presenta come un enigma, non perché verrà risolto, ma perché averci a che fare lo trasporterà in un’altra dimensione. Ed è proprio in questo contesto che l’idea di un universo parallelo, da ritrovare nella dimensione femminile, prende forma, regalando una nuova consapevolezza: la donna non è un uomo cambiato di segno, è il tutt’altro. L’enigma della femminilità, come lo definì Freud, mescola le carte in tavola, generando un vero e proprio mix di psiche, inconscio, sentimento e sesso, ovvero eventi femminili di cui il maschile non sa assolutamente nulla. E tra le altre cose che l’uomo ignora, si inserisce anche la femminilità del ciclo della vita e della morte, dal momento che è la donna a metterlo al mondo (nascita), ad allattarlo (crescita), ad essergli compagna di letto (riproduzione), e ad accoglierlo nel suo grembo nell’ultimo viaggio (morte).
“Tra la donna e Dio c’è un’antica parentela. La donna è la traccia di Dio, è ciò che resta della sua potenza e della sua polimorfia, del suo eterno stare al di qua o al di là della legge […] il sentimento femminile è profonda e solida radice dell’indifferenziato”.
L’autore
Laureato in filosofia con il massimo dei voti, l’autore Riccardo Dri è membro della Società psicanalitica europea. Studioso, interessato alle differenti manifestazioni di disagio psichico, vedrà la pubblicazione del proprio “Dallo speculum alle aenigmate (Dissertatio de foemina)” anche negli Stati Uniti, entro il 2018, in quanto tradotto in inglese. Di recente ha pubblicato “Nietzsche legge Platone”, una seconda edizione perché la prima è andata esaurita e sempre nell’anno in corso uscirà Adole-scientia, un’opera graffiante contro il mondo della scuola e contro le famiglie, che parte dal saggio di Freud, “Lettera ad un ginnasiale”.
Ha dedicato “Speculum” a Carolina Picchio, che si è tolta la vita per essere stata vittima di bullismo, e lo rivolge a un pubblico maschile, inteso come pubblico ideale, perché “nessun uomo conosce nessuna donna” e una lettura di questo tipo, che non ha la pretesa di risolvere ogni enigma, può certamente dare una mano a fare chiarezza e conquistare nuove consapevolezze.
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Lo stile
Lo stile di Riccardo Dri sposa appieno un obiettivo: rendere semplici e comprensibili dei concetti complicati, al fine di permettere al testo di essere maggiormente fruibile. Spinto dal desiderio di conoscere e dalla forte passione per le tematiche inerenti il disagio psichico, crea libri che si rivolgano in particolare a chi soffre. La scrittura dell’autore diviene, dunque, uno strumento concreto per donare una lettura carica di significato a chi voglia guardarsi dentro e, magari, cedere alla ‘destrutturazione dell’io’; certamente non è semplice, poiché richiede un impegno costante, ma è un impegno che non può essere un peso, poiché quando si è capaci di amare sul serio si accetta anche di sprofondare nell’abisso.
Forse “Dallo speculum alle aenigmate (Dissertatio de foemina)” riflette sulla “banalità del genere” costituita dall’evidenza che, fatte salve alcune eccezioni, tutte le specie viventi sono divise in maschi e femmine. Riccardo Dri sceglie di riflettere su tale ovvietà, partendo dall’assunto in base al quale in fondo tutte le grandi questioni nascono da apparenti banalità.
Lo stile si mette al servizio di questo intento, per liberare gli occhi dalla ‘cataratta’ che ci impedisce di vedere quel che di meraviglioso esiste, nonostante tutto.
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