Anì Ajin – I tre taccuini | Ella E. Olliver
La trama
Surrealismo e avventura caratterizzano Anì Ajin – I tre taccuini di Ella E. Olliver, la prima narrazione della trilogia fantasy-esistenzialista che l’autrice ha in serbo per i lettori.
Al centro della storia due uomini con lo stesso volto che, però, vivono in dimensioni differenti: Mr. TaldeiTali, un bambino senza nome che diventerà un uomo senza anima, alla continua ricerca del potere assoluto; Jacob, la cui vicenda si rivela molto più attuale, un uomo nato in una famiglia tra le più potenti al mondo.
Cosa li lega? La smania di onnipotenza e il desiderio vivissimo di acquisire sempre più potere, ma anche un ponte che consentirà a realtà e fantasia di incontrarsi.
I due protagonisti, dotati di caratteri ben definiti dall’autrice, mettono in luce diverse tipicità umane, con i loro relativi compiti e interventi. Infatti, Mr. TaldeiTali si trova ad agire nel concreto, sbrogliando la matassa e riavvolgendo il nastro della propria vita pur di smentire un potere più grande del suo. Mentre Jacob appare maggiormente impegnato a livello psicologico, mentale ed emotivo, dal momento che è tenuto a confrontarsi con le emozioni del quotidiano, tutt’altro che semplici da affrontare, sino a tradire se stesso e la famiglia d’origine pur di conquistare il famigerato potere.
Ma un evento tragico, ossia la morte prematura della moglie, in circostanze per nulla chiare, cambia le carte in tavola: l’uomo comprende che il tradimento che trama alle spalle degli uomini della sua famiglia è il medesimo che sarà costretto a scontare dalle donne della sua vita. Il coinvolgente intreccio delle storie di Mr. TaldeiTali e Jacob scopre le fasi di iniziazione di una società chiamata “La Segreta” che, man mano, prende forma.
Il potere è dunque uno dei temi principali, inteso come forma di dominio sull’esistenza umana ed esercitato attraverso la manipolazione delle informazioni e il controllo sulle scelte degli uomini. Il soprannaturale, altra colonna portante della narrazione, diviene una porta da attraversare liberamente per giungere a nuovi ‘mondi’ e a nuove consapevolezze. Non può assolutamente mancare l’amore, ossia la forza che genera ogni cosa, muove il mondo ma, al tempo stesso, inquieta l’animo umano.
“La verità ci appartiene, molto spesso la neghiamo, ma poi si ripresenta, ed è sempre la stessa, insistentemente sempre uguale. Seppur vestita di una trama differente, perché il filo che la compone è il filo d’oro, ed è un filo solo”
Se vuoi avere un assaggio del libro, ti invitiamo a leggere l’estratto dell’opera.
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L’autrice
Ella E. Olliver è lo pseudonimo di un’aspirante autrice che vive in Italia e si batte quotidianamente, anche attraverso l’arte della scrittura, per tutelare gli ultimi dalle ingiustizie. Non ama molto i complimenti perché ritiene che tutto sia in continuo movimento: la sua vita, il suo modo di scrivere, la sua esperienza come scrittrice, il suo animo. Tuttavia, apprezza tanto le critiche costruttive, in quanto utili, come quelle ricevute dal suo maestro, un sapiente nel vero senso della parola, scelto da un Papa per suonare in Vaticano e che adesso, a più di novant’anni di età, cerca ancora di migliorarsi.
L’autrice, che inizia ad amare la scrittura sin da piccola, entrando in contatto fisico coi libri e immaginandoli come essere viventi, in età adulta avverte la necessità di affidare alla carta i propri pensieri, lanciando questa riflessione: è giusto essere disposti a tutto pur di conquistare il potere sulle persone, sulle cose, su se stessi?
Ella ha in cantiere il sequel di Anì Ajin, che prevede altri due capitoli.
Per saperne di più visitate il suo sito web.
Lo stile
Anì Ajin – I tre taccuini racconta una storia dentro la storia al fine di aiutare personaggio principale e personaggi secondari a interpretare la realtà con occhi diversi. Lo stile segue questo percorso, risultando, soprattutto nella parte contemporanea della vicenda, che concerne Jacob, molto rapido e scorrevole.
Il surrealismo, che caratterizza l’opera, è da intendersi come strumento diretto a svelare alcuni paradossi esistenziali che la società odierna esalta per isolare le persone, renderle fragili, insicure e malate di un Dio che li pervade.
Collocabile nei generi High Fantasy, Urban Fantasy, Mystery e Horror, la prova letteraria di Ella E. Olliver si fonda su idee vicine a quelle che denotano alcune popolarissime saghe, quali Lorien Legacies e Trilogia del Sole Nero; mentre, per altri aspetti, in particolare in riferimento al desiderio di sopravvivere a se stesso molto radicato nel personaggio di Jacob, appare riconducibile al Ritratto di Dorian Gray.
Lo stile dell’autrice è messo al servizio della curiosità della stessa, e ovviamente di chi legge, circa il ruolo della magia nella lotta all’abuso di potere esercitato dall’umanità. La fantasia, vista come“cassa di risonanza del pensiero positivo”, va a pilotare la scrittura, dirigendola sapientemente nel segno della Fede, della Speranza e della Carità.
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