La felicità è una pagina bianca di Elisabeth Egan
“La felicità è una pagina bianca” , uscito nelle librerie italiane il 25 febbraio 2016 ed edito dalla Casa Editrice Nord, è il nuovo romanzo di Elisabeth Egan, scrittrice e responsabile della rubrica letteraria della rivista Glamour.
La Egan scrive, inoltre, recensioni per importanti testate giornalistiche americane come People, New York Times, The Washington Post e Chicago Suntimes.
Il suo sito è www.elisabethegan.net.
La prima cosa che mi ha colpita di questo libro è stata la copertina: una donna seduta comodamente su un libro, intenta a leggere, sospesa tra le nuvole, rapita dalla storia e trasportata quasi in un’altra dimensione.
Questo è quello che mi aspetto da un libro, ma che non sempre accade, come nel caso di “La verità è una pagina bianca”.
Alice Pearce è moglie e madre di tre figli, due femmine e un maschio.
Adora i libri che, insieme alla sua famiglia, sono la sua vita, tanto da avere un lavoro part time alla rivista “YOU” in cui si occupa appunto di libri. La sua vita cambia il giorno in cui il marito, di professione avvocato, decide di lasciare il lavoro, causa una mancata e tanto attesa promozione a socio, per aprire uno studio tutto suo.
Alice sa bene che per fare questo suo marito avrà bisogno di tempo e soprattutto di soldi.
Improvvisamente la sua vita tranquilla e piena di soddisfazioni, divisa tra i figli, un lavoro che ama e le lezioni di spinning, subisce un duro colpo.
Alice si torva catapultata in una nuova realtà: trovare un lavoro a tempo pieno che le permetta di mantenere la sua famiglia e contemporaneamente svolgere senza troppe mancanze, il suo ruolo di moglie e madre. E il nuovo lavoro arriva quasi subito: grazie alla sua fama di book blogger, le viene offerto un impiego in una nuova azienda che sta per inaugurare delle nuove librerie con comodissime e ultra moderne, ma soprattutto silenziose, sale di lettura (con tanto di poltrone reclinabili e un fornitissimo catalogo di e-book) nelle quali si possono acquistare addirittura delle prime edizioni. Tutto questo risponde al nome di Scroll.
La voce narrante è della protagonista, Alice, che racconta in prima persona.
Il linguaggio usato è semplice e scorrevole, questo permette di leggere il romanzo in poco tempo, ma non brevissimo e questo perché la storia scorre lentamente.
Elisabeth Egan a mio parere, si dilunga troppo su alcune parti descrittive che poco riguardano la storia, per esempio elencando le marche di accessori vari, capi di abbigliamento, scarpe, borse e persino prodotti per il corpo.
L’intento di inserire una marca di un noto profumo in una storia, per farne sovvenire alla mente del lettore un aroma, per renderla più reale, può essere un tocco da maestra degno di nota, a meno che non si debba dedicare maggiore spazio agli stati d’animo dei personaggi, non solo della protagonista ma anche di tutti gli altri, ulteriormente smorzati dallo scambio di dialoghi sui social.
La vita di Alice infatti, viene sconvolta da una serie di gravi eventi, come il cancro del padre, il cambio imposto alle sue abitudini, le problematiche della figlia adolescente, il pericoloso avvicinarsi del marito all’alcolismo, ma l’autrice non approfondisce le emozioni della protagonista, rendendola quasi impermeabile alle sollecitazioni esterne.
Altro dato ingannevole è all’interno dello stesso racconto, in cui Alice viene definita come book-blogger, quando, in realtà, si occupa unicamente di consigliare libri alle lettrici.
Nonostante i miei dubbi, “La felicità è una pagina bianca” di Elisabeth Egan offre degli spunti di riflessione su alcuni temi delicati del nostro tempo.
Ho provato una forte empatia con la protagonista: non deve essere facile trovare la forza per sostenere la propria famiglia economicamente e moralmente, mentre quella che sembrava essere la colonna portante inizia a vacillare. Così come non deve essere facile rimettersi in gioco a livello professionale senza venire meno al proprio ruolo di madre e senza dimenticare di alimentare ogni giorno il proprio rapporto con il marito, per non correre il rischio che degeneri tra i mille impegni e vicissitudini.
Lascia molto da pensare anche l’abuso dei social; nel corso del racconto questi vengono ampiamente utilizzati, quasi a voler sopperire alla mancanza di dialogo tra i personaggi: tra mail e note messe in agenda virtuale aleggiano liste della spesa e impegni di vario genere e importanza, contribuendo ad ampliare il divario che giorno dopo giorno si va creando nei rapporti umani, fino a perderne quasi del tutto il controllo.
La stessa protagonista viene contattata per il nuovo lavoro su un social e nell’azienda per la quale lavora si comunica quasi interamente tramite e-mail, mezzo ormai largamente diffuso in tutte le grandi aziende in cui i rapporti umani vengono ridotti al minimo indispensabile.
“La felicità è una pagina bianca” di Elisabeth Egan rimane comunque una lettura piacevole e leggera, particolarmente indicata per chi ami le storie collegate ai libri.