L’Una di Ferragosto | Michele Renzullo
La Trama
“L’Una di Ferragosto” è un racconto a due vie, che vede muoversi in parallelo la storia dei due protagonisti: Patrick, un ingegnere informatico che vive la sua vita organizzata e programmatica in Finlandia; Dona Lucelia, invece, è una sacerdotessa brasiliana degli anni Settanta, sulla cui famiglia numerosa incombe una minaccia di morte.
Il panorama mozzafiato della Finlandia fa da sfondo a una vita lineare e senza sbalzi: la carriera, la fidanzata, la famiglia sembrano essere i pilastri su cui tutto ruota, almeno fino a che un cardine comincia a incrinarsi per mettere in discussione la quotidianità.
Ed è così che Patrick sceglie di lasciare un fardello pesante in Finlandia per partire alla volta di Bahia in Brasile, a cercare un senso a un’esistenza che pare aver perso uno scopo, fino a svelare la relazione spazio-temporale tra mondi solo apparentemente distanti.
A capitoli alternati, invece, fa capolino la storia di Dona Lucelia, il suo Brasile colorato e saporito, raccontato anche attraverso i piatti tipici della cucina bahiana (raccolti poi in un blog di ricette dallo stesso autore, su GialloZafferano).
Gli eventi sono connessi da un filo invisibile che ne trama il telaio e che vede viaggiare le vicende dalla Finlandia al Brasile, in una sorta di dedalo irrisolto.
Nell’impossibilità di raggiungere un equilibrio psico-fisico ottimale, ognuno di noi si ritrova, involontariamente coinvolto in un mondo diviso dagli estremi: gli stacanovisti guardano con astio gli scansafatiche, mentre i bulimici del Mc Donald non riescono a concepire le scelte dei vegani, gli spiritualisti si contrappongono agli psicofarmaci dipendenti, gli uomini di Chiesa trovano il loro contraltare negli uomini d’affari.
Ce ne sarebbero ancora tanti di esempi da fare a rappresentare la varietà dell’umanità e le difficoltà che questa trova nell’individuare una strada comune.
Ed eccoci, allora, a scegliere un sentiero e seguirlo fino a che non ne perdiamo il senso e, invece che fermarci, ponderare e modificare il percorso, facendo tesoro dei nostri stessi errori, preferiamo tornare completamente indietro per cambiare il verso alla nostra direzione.
La vera sfida sarebbe, invece, quella di trovare un equilibrio rinnovato nella flessibilità fatta di compromessi e scelte magari poco popolari, ma pur sempre indice di una maturità acquisita nel tempo.
Quasi a voler rappresentare le connessioni tra le varie realtà, il romanzo si apre con la descrizione di un incidente in moto, cui l’autore dà un significato particolare.
Renzullo racconta, infatti, di aver visualizzato in una sorta di sogno a occhi aperti, qualche anno prima di iniziare a scrivere il romanzo, un incidente in moto, per poi venire a conoscenza di un incidente accaduto a un lontano parente in Brasile, con le stesse dinamiche.
A partire da quest’Incipit il romanzo intreccia, a capitoli alterni, tempi e luoghi differenti, l’oggi con lo ieri, la Finlandia col Brasile…
Lettera di Heidi
Quando Patrik si avvicina cauto nella stanza da letto e mi domanda se voglio fare l’amore con quel tono neutro, come se non volesse disturbare o farmi male, vorrei mettermi la vestaglia e andare via di casa, o tirargli un ceffone e strillare: non domandarmi il permesso, prendimi, scuotimi, violentami, trasformati da uomo nero, da lupo mannaro, da Jack lo squartatore ma fammi scordare la tua identità, che non sei l’uomo con cui pago le bollette e condivido tutti i giorni il cesso.
Lo stile e il romanzo
Il libero arbitrio, le dipendenze e la ricerca dell’equilibrio sono i temi principali di un romanzo che già nel titolo gioca con le parole.
È l’una del mattino quando si sviluppa una delle scene cruciali del romanzo, quasi fosse il punto di volta del libro, mentre la Luna funge da punto di raccordo, elemento ricorrente di vicende che hanno il sapore della vita.
Si viaggia a ritmi serrati, nel romanzo di Michele Renzullo, per poi allentare il passo e decelerare. Si raccontano gli amori, si vivono il pathos e la suspense degli imprevisti, in un racconto che parla di viaggi e di avventure.
I vari personaggi del romanzo sono ben delineati, ognuno con una propria profondità, in cerca di un perché alle proprie esistenze ed è proprio grazie a loro che L’Una di Ferragosto è in grado di instillare un messaggio positivo e di speranza.
L’autore ha realizzato per noi un episodio del romanzo e lo ha reso auto conclusivo in forma di racconto breve. Se vuoi leggerlo clicca di seguito.
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“L’Una di Ferragosto” è acquistabile su Amazon.
Chi è Michele Renzullo
Originario di Milano, il quarantenne Michele Renzullo, da ormai otto anni, vive a Dublino. Una città che l’autore ha vissuto in tutte le sue fasi (studente Erasmus prima e lavoratore dopo), ognuna della quali ha contribuito ad arricchire il proprio background di esperienze e lo ha portato poi a scrivere questo romanzo.
Da sempre ama scrivere e imprimere su carta le emozioni, come una sorta di salvifica liberazione da un’ossessione, fin da ragazzino, infatti, ha sempre sentito l’esigenza di esprimere con la parola scritta le proprie sensazioni e dar loro forma, per poi liberarsene.
Tra i libri e gli autori che più lo hanno ispirato citiamo Due di Due di Andrea De Carlo, L’insostenibile leggerezza dell’essere di Kundera e poi Dino Buzzati per la profondità della sua narrativa e Isabel Allende di cui l’autore adora i personaggi e le atmosfere spirituali e mondane.
Appassionato di scrittura, libri, digital marketing e imprenditorialità, al momento sta lavorando alla creazione di un portale di scrittura creativa.
Per maggiori informazioni, visitate la pagina dell’autore.
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