Dove tutto è a metà| Federico Zampaglione
Che piaccia o meno, l’Editoria, intesa come quel gruppo di aziende che riempie gli scaffali della nostra libreria di fiducia, spesso ingaggia “non scrittori” proponendo loro di scrivere racconti o romanzi da sottoporre ai propri lettori, magari sfruttando l’ondata di popolarità di un determinato artista o personaggio.
Non a caso in questi ultimi anni s’è assistito al proliferare di libri scritti da personaggi nati sul web (youtubers in primis) che – a parte il boom iniziale dato dei loro “followers” – sono stati letteralmente dimenticati.
Questa volta Mondadori punta sul front-man dei Tiromancino, Federico Zampaglione; un cantante quindi, che, in collaborazione con Giacomo Gensini, accompagna l’uscita del suo nuovo singolo “Dove tutto è a metà” con la pubblicazione del romanzo omonimo, in modo che la musica suoni un tutto armonico con la narrativa.
Scelta questa che ci porta indietro nel tempo, quando Ligabue lanciò Radiofreccia, da cui quale scaturì pure un film che ha segnato un periodo, lo si voglia o meno.
Cosa ci si può aspettare da un cantautore che decide di mettersi in gioco anche nel mondo dei libri?
Un romanzo che pone come pilastro portante tutto ciò che riguarda il mondo della musica e i suoi meccanismi, tra artisti emergenti e musicisti dimenticati dal grande pubblico.
La storia raccontata da Zampaglione e Gensini si snoda intrecciando due mondi: da un lato l’artista emergente, dall’altro l’artista nell’oblio.
Lodo e il suo gruppo musicale i Bangers, cercano di farsi strada proponendosi in serate dal vivo, soprattutto al Morrison Cafè, location dove l’intera storia ha inizio.
Libero Ferri, invece, rappresenta l’artista che alla soglia dei cinquantanni non riesce più sfondare nel mondo della musica, dopo il clamoroso successo dei tempi d’oro.
Oltre a rincorrere il sogno di diventare un grande artista, Lodo, insegue con non molto successo anche quello di farsi notare dalla coinquilina Giulia, anche lei custode di un desiderio nel cassetto: diventare una grande attrice.
Le vicende di questi personaggi, a un certo punto, iniziano a intrecciarsi irrimediabilmente, portando entrambi ad affrontare le proprie paure e le proprie responsabilità, sempre sullo sfondo di quel giudice spietato che si dimostrerà il mondo dello spettacolo, pronto a portare alle stelle o alle stalle chi punta la propria carriera, e quindi la propria vita, su di lui.
Le premesse per essere un buon libro ci sono tutte.
Zampaglione e Gensini avevano tra le mani un’idea buona di romanzo e hanno cercato di metterla nero su bianco; lascia però perplessi il modo in cui i due abbiano cercato di raccontare la propria idea.
È chiaro che gli autori, Zampaglione soprattutto, volevano puntare i riflettori sul cosa comporta far parte del mondo dello spettacolo, in una lotta continua tra gli artisti, che vogliono essere liberi di esprimersi e le major che, al contrario, vedono il talento come un mezzo per fare soldi.
Peccato però che il mondo dello spettacolo, della musica, rimanga latente sullo sfondo dell’intero racconto, come se fosse un ottimo pretesto, sì, ma pur sempre un pretesto.
“Dove tutto è a metà” risulterà un classico romanzo teen, con meccanismi e dinamiche facilmente intuibili, con personaggi dalle caratteristiche quasi scontate che già dopo le prime righe si capisce come verranno utilizzati.
La musica, sì, fa parte della vita dei personaggi e molte delle vicende narrate le ruotano attorno, ma non risulterà quasi mai la vera protagonista del libro, relegata a misero background di litigi, tradimenti et similia.
Probabilmente la scelta degli autori di trattare la musica come pretesto, più che come vera protagonista sta proprio nel pubblico a cui i due hanno deciso di indirizzare il loro romanzo. Il libro, infatti, racconta in maniera anche abbastanza efficace le quotidiane problematiche dei ragazzi di oggi.
Quale giovane non sogna di diventare famoso?
Quale giovane non litiga con i suoi coetanei o con i suoi genitori? Quale giovane non è stato innamorato di una ragazza che, al contrario, lo ignora completamente? Ecco, su questo tipo vicende il romanzo può trovare terreno fertile tra i giovani, alternando momenti goliardici a quelli drammatici, con un ritmo anche piuttosto sostenuto.
Alla componente teen, poi, viene parallelamente piazzata la figura matura di Libero Ferri che, nel ruolo del classico artista fallito e depresso, risulterà il personaggio più interessante di tutto il libro.
Detto ciò, il libro è godibile se non si hanno grosse pretese e, come detto prima, molto adatto a un pubblico giovane che cerca storie semplici in cui trovare un minimo se stessi.
Nel panorama dei libri di personaggi popolari che tentano la strada della narrativa, Dove tutto è a metà, può in buona sostanza essere considerato un buon esperimento: riuscito o meno lo dirà il pubblico, anche perché questo libro nasce come costola alla controparte musicale per il nuovo singolo di Tiromancino, quindi irrimediabilmente il successo di uno influenzerà anche l’altro.
Il risultato è tutto da scoprire ma, d’altro canto, se ci sarà una nuova pubblicazione, un nuovo romanzo da parte di Federico Zampaglione, ci si aspetterà qualcosa che sia un minimo più elaborato e profondo di quest’opera prima.