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Giuliano | Gore Vidal

Giuliano Vidal

Dopo la sua prima pubblicazione nel 1964, Fazi Editore riprende in mano uno dei più grandi successi di Gore Vidal, “Giuliano”.

Il romanzo storico non si potrà mai sostituire a un libro di storia: sebbene esso sia basato su fatti realmente accaduti, egli rimane sempre un racconto che nasce dalla mente di chi lo scrive.

In estrema sintesi è questo il concetto con cui Gore Vidal ci introduce al suo romanzo storico dedicato all’Imperatore Giuliano, detto l’Apostata, nipote ed erede al trono di Constantino I, vissuto dal 331 al 363 d.C.

Del romanzo storico e della sua trama

Quando si parla di romanzo storico sembra quasi superfluo parlare di trama: la storia raccontata in questo genere di libri, tutto sommato, ci è già stata divulgata quando ancora sedavamo sui banchi di scuola. Lo stesso vale per le vicende che ruotano attorno a Giuliano L’Apostata: si può benissimo ricorrere a una qualsiasi enciclopedia online.

Forse è proprio questa la difficoltà iniziale che qualunque lettore può incontrare avvicinandosi alla Storia di Giuliano ed è forse la stessa che ha incontrato Gore Vidal nella scelta di quello che alcuni storici del tempo avevano bollato come “imperatore minore”, nell’Era in cui in Europa si stava affermando il Cristianesimo.

Giuliano, infatti, è stato l’unico imperatore della Dinastia Costantiniana ad aver tentato di ripristinare l’ellenismo, ossia il culto, i riti e le divinità romane a loro volta ereditate dalla cultura greca, che Giuliano riteneva l’unica vera religione degna di esistere. Questo tramite l’emanazione di alcun decreti che proclamavano la libertà di religione, in totale rottura con i suoi predecessori che avevano scelto il Cristianesimo come religione dell’Impero.

Un romanzo storico diviso in tre parti

Il Giuliano L’Apostata raccontato da Vidal è tutt’altro che un personaggio secondario nel contesto storico.

Dopo un’attenta e minuziosa ricerca, Gore Vidal riesce a costruire un romanzo storico eccellente, il giusto mix tra storia e romanzo, tanto da suscitare nel lettore non solo la voglia di scoprire come si evolvono i fatti, ma anche a documentarsi per poter sopperire ad alcune lacune che mano mano vengono a galla. 

Il romanzo, diviso in tre parti (Giovinezza, Cesare, Augusto), si snocciola con uno scambio di lettere tra due amici e collaboratori di Giuliano, i filosofi Prisco e Libanio che vogliono pubblicare le sue memorie, allo scopo di riportare in auge il suo nome e render giustizia all’Imperatore, ricordato dai Cristiani come un usurpatore, che a causa del suo “Credo” e dei suoi decreti, dovrebbe solo essere dimenticato.

I due filosofi, invece, avendo con sé dei manoscritti originali di Giuliano in cui lo stesso racconta tutta la propria vita, dalla giovinezza fino alla Campagna di Persia contro il Re Sepore nel 363 d.C. commentano quel che è stata la vita dell’Imperatore, interrompendo il racconto di tanto in tanto per esprimere delle critiche sul suo operato o per colmare e approfondire alcuni aspetti tralasciati dall’Imperatore durante la stesura delle sue memorie.

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Combattente per forza di cose

Giuliano viene mostrato, inizialmente, come un ragazzo fragile, impaurito, a tratti suscettibile, interessato solo alla filosofia, costretto all’esilio insieme al suo fratellastro Gallo, dopo che Costanzo, suo predecessore, aveva fatto uccidere suo padre (Giulio Costanzo) per prendersi la corona.

Egli non aveva alcun tipo di ambizione, non era interessato a prendere tra le sue mani il potere; suo malgrado, però, si ritrovò eletto come Cesare per combattere i Galli che cercavano di invadere l’Impero D’Occidente durante il 355 d.C., dimostrandosi un ottimo amministratore e combattente.

Tutto il racconto, però, da una grandissima importanza alla questione religiosa e al fatto che Giuliano rifiutasse di seguire i principi dettati dal Cristianesimo.

Pur avendo ricevuto un’educazione rigida, di nascosto e con la complicità di alcuni amici, Giuliano si recava dai filosofi per seguire le loro lezioni e svolgeva quelli che oggi sono chiamati riti pagani.

Lo scontro tra Giuliano e quelli che lui chiama Galilei è durissimo, fatto di dialoghi intensi, dove egli porta alla luce tutte le contraddizioni di questa religione e, soprattutto, dei Vescovi che la praticano, visti come uomini assetati di potere che nascondono le loro azioni giustificandole come “Volontà di Dio”.

Ma nonostante tale avversità, Giuliano si dimostra un Imperatore ragionevole, a tratti moderno se lo si vuole paragonare a qualcuno dei nostri tempi, emanando un editto dove elimina il concetto di religione di Stato e da la totale libertà di culto a tutto l’Impero.

Per tale ragione, durante tutto l’arco della sua carriera come Augusto, viene in ogni modo osteggiato dai Galilei, che contro di lui tramano numerosi complotti. Tali atteggiamenti ostili non possono che scatenare azioni repressive da parte di Giuliano.

Le capacità inattese di un filosofo dalle doti politiche

La questione religiosa, in questo racconto, diviene una sorta di sotto-trama che va a braccetto con la storia ufficiale di Giuliano, dando a tutto il romanzo una completezza e una profondità che al giorno d’oggi è davvero difficile trovare in qualunque altro romanzo.

Dalle ricerche effettuate da Gore Vidal, Giuliano appare un politico adatto a governare qualunque nazione o popolo. Forse è proprio questa forse la caratteristica che ha spinto l’autore a scegliere proprio Giuliano come soggetto della sua opera: tollerante verso qualunque religione e cultura, abile stratega militare, lungimirante nelle decisioni politiche ed economiche senza però danneggiare nessuna classe sociale, dotato di enorme spirito di sacrificio e grande cultura. L’unico difetto di questo sovrano risulterà essere la sua ingenuità e la sua tendenza a fidarsi di tutti, cosa questa che anche al giorno d’oggi può essere un errore fatale.

Il romanzo è lungo, complesso, pieno di dettagli storici che sicuramente vi porterà ad aprire spesso Wikipedia per poter capire meglio di cosa si stia parlando, ma questo non toglie alcun merito a Gore Vidal che, grazie alle sue ricerche su Giuliano, ci regala un romanzo storico che definire da cinque stelle è poco.

Autore: Luigi Russo

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