Danzerò con te | Bondoux – Mourlevat
Dalle mani di Anne-Laure Bondoux e Jean-Claude Mourlevat prende vita un romanzo epistolare moderno dal titolo “Danzerò con te”, una ballata cadenzata dal ritmo veloce e divertito di due scritture timide che lentamente si sbrigliano per abbracciarsi nel walzer cullante della felicità.
Pierre-Marie e Adeline
Immaginiamo due perfetti sconosciuti che vivono in due città distanti (ma non troppo) della Francia. Uno dei due è un celebre romanziere, Pierre-Marie Sotto, talmente innamorato delle parole da trasformarle nel suo insostituibile lavoro, un prezioso premio Goncourt a guidare la sua carriera e la trappola beffarda del blocco dello scrittore ad impedirne momentaneamente l’ulteriore ascesa. Immaginiamo poi Adeline Parmelan, sua lettrice accanita nonché grande ammiratrice. Oltre ad aver letto tutti i suoi libri, l’irriverente nuova conoscenza custodisce una verità appartenente a quell’uomo che il mondo intero è abituato a vedere soltanto sulla copertina di un libro. Forse perché il cognome della misteriosa donna di La Cloître non è davvero “Parmelan”, o forse perché non è soltanto una semplice fan.
La svolta
Ognuno dei due avrebbe continuato a vivere ignorando l’esistenza dell’altro se Pierre-Marie un bel sabato mattina non avesse trovato nella sua cassetta della posta una voluminosa busta dal contenuto piuttosto misterioso, inatteso come la mittente del pacco, l’inarrestabile Adeline. Abituato a ricevere molti manoscritti inediti con la richiesta di visionarli (e la speranza di dritte editoriali), lo scrittore decide di non aprire quella che invece non voleva essere una consulenza letteraria, bensì a tutti gli effetti la bomba ad orologeria della sua vita, la risposta tanto agognata ad una questione mai risolta. E avrebbe dovuto capirlo da una foto allegata ma, ad un primo sguardo, rivelatrice di alcunché.
Danzerò con te: l’inizio della corrispondenza
Da questo iniziale incontro-scontro prenderà il via una graduale corrispondenza tra i due, dapprima formale e molto rispettosa: un piacevole e mai invadente appuntamento virtuale tra due persone che ne sanno ben poco l’una dell’altra, specialmente quando uno dei due pensa di non aver nulla in comune se non la lettura. E-mail brevi che quasi con un filo di voce chiedono il permesso di esser lette, che non vogliono infastidire ma entrare nella reciproca quotidianità dell’altro come l’essenzialità di un caffè caldo alla mattina. Lentamente, con la dolcezza di due persone stanche di rimanere a parlare sulla soglia della porta, scompaiono i formulari, quei “cordialmente” conclusivi che sembravano mantenere le distanze impedendo il vero salto nel vuoto, quel lancio dal trampolino nella più totale e disinteressata apertura all’altro.
Il colore preferito, l’ultimo pensiero prima di addormentarsi, il cibo a cui non si può rinunciare, qual è quel buon vino rosso della Provenza che si può sorseggiare al tramonto, le letture, le disavventure quotidiane, le confessioni sul passato. Eppure Pierre-Marie non aveva mai ceduto alle lettere di un’ammiratrice. La scrittura di Adeline è avvolgente così come le vicende che racconta, comica e sofferente, frizzante e complice. Le sue parole sono cariche della vitalità di chi pretende la sua seconda opportunità dopo aver scoperto un segreto doloroso. Lo stesso che da dieci anni tormenta le notti vuote di Pierre-Marie.
“Nove motivi per convincerla che la vita è bella? Non dovrebbe bastarne uno solo? Potrei trovarne tanti, anche molto poetici e realistici, in fondo è il mio lavoro. Potrei chiamare in causa la natura, il cibo, la letteratura, Mozart, Shakespeare, Cervantes e i Rolling Stones. Ma se dovessi fornirle una sola ragione per tentare di sopravvivere ancora un po’ sarebbe questa: le prometto spasso, sghignazzo e divertimento, assai meglio di tutti i Prozac, i Lexotan e i Tavor messi insieme, le assicuro pazze risate a perdifiato. Mi crede?”
Legami nascosti
L’ombra di un amore bugiardo, improvvisamente scomparso senza alcuna spiegazione, non può più essere un ostacolo: per Pierre-Marie portava il nome di Vera, moglie e madre dei suoi figli, e per Adeline? Chi è realmente l’esuberante signora Parmelan e perché affiorano così tante coincidenze tra loro? Nonostante i dubbi, è questa la sfida che li lega, la fiamma della loro ormai necessaria corrispondenza.
I due sognatori delusi senza accorgersene tornano ad innamorarsi della vita con le reciproche parole curatrici, si sorprenderanno a ridere su ciò che sino al giorno prima li aveva fatti piangere, saneranno le ferite ancora aperte con quell’ironico ottimismo che accomuna chi crede di aver perso ma non sa di essere già eroe. Fin quando arriverà il momento di aprire quella busta: è lì dentro l’ultima grande prova. Guardare in faccia quel dolore che li accomuna, che li ha cambiati per sempre e che uno dei due conosce già, e comprendere se finalmente si è pronti e liberi di ricominciare, danzando insieme.
“Nonostante l’orrore dei fatti che abbiamo scoperto, io continuo a svegliarmi tutte le mattine piena di stupore, e con un appetito intatto per la vita. Mi accontento di poco, l’odore del caffè, il colore del cielo, una canzone alla radio.”
L’incontro
Cinque mesi dopo la verità, cinque mesi dopo il riscatto di se stessi, un nuovo fulmine a ciel sereno. Una telefonata che ancora una volta coinvolge entrambi e che li porterà, seppur in circostanze tragiche, a incontrarsi per davvero. Solo ora, dopo tutto quel dolore condiviso, dai pianti laceranti alle amarezze collezionate, è forse il momento che sbocci il fiore colorato di una nuova vita, non più circoscritta allo spazio virtuale di una casella postale. Pierre-Marie e Adeline lo hanno imparato insieme, e-mail dopo e-mail, da perfetti sconosciuti (o quasi) a confidenti che hanno riposto completa fiducia nella parola pronta dell’altro. E sebbene non conoscano ancora le tinte di questo nuovo orizzonte sono pronti a scommettere che sarà esattamente il contrario della tristezza.
Un romanzo che si lascia vivere piacevolmente respirando attraverso le parole dei suoi stessi protagonisti, rivolgendo al lettore lo stesso ridente invito di Adeline:
“Vorrà cantare insieme a me, Pierre-Marie?”