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Due o tre cose che avrei dovuto dirti| J.C. Oates

Due o tre cose che avrei dovuto dirtiJoyce Carol Oates ci racconta una storia molto profonda e dolorosa con la semplicità e la sensibilità che permettono di contraddistinguerla come una delle autrici contemporanee più amate. “Due o tre cose che avrei dovuto dirti” racchiude il racconto di un gruppo di amiche unite da un legame profondo, come è profondo il baratro dove rischiano di cadere tanto sono fragili.

Due o tre cose che avrei dovuto dirti…il resto son parole

Nascondono segreti che non possono e non devono essere più nascosti, che gridano nel contempo rabbia e fame di vita, che sentono il bisogno impellente di sentirsi libere di essere se stesse, in un cammino di crescita lungo e tortuoso che le vedrà cadere e redimersi.

Tinni & co è il gruppo affiato composto da Merissa, Hannah, Chloe, Nadia e Tinni, almeno fino a quando quest’ultima non prende la decisione sconcertante di togliersi la vita e lasciare per sempre le sue amiche, gettandole nello sconforto più totale.

Le aveva lasciate così, senza un minimo di avvisaglia, con un semplice sms, in cui le salutava per sempre, alleggerendo il dramma del messaggio con un sospeso “MI SA CHE NON CI VEDREMO PER UN PO’…POCO MALE”.
Così, Tinni se ne va, aprendo le porte al dolore per le sue amiche che, inevitabilmente, devono trovare il modo di sopravvivere allo sconforto che sembra voler prendere il sopravvento su di loro.
Le cinque ragazze andavano a scuola assieme alla Quaker Heights School, la scuola più esclusiva, unicamente per ragazzi vincenti, provenienti dalle famiglie più autorevoli e influenti della zona. Eppure ognuno degli studenti di questa scuola elitaria cela dietro il proprio sorriso e la propria sfrontatezza, un bagaglio sofferente e zeppo di problematiche. 
A modo suo, infatti, ognuna delle ragazze del Tinni & co a modo suo, cercava di sopravvivere in silenzio, tentando di trovare il modo per sfuggire alla sofferenza cupa, nera, ossessiva, che opprime le proprie certezze.

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Sono ragazze vulnerabili ma assennate, che cercano solo amore, approvazione, desiderano appoggio e sostegno, cercano un terreno fertile su cui crescere e vivere, cercano un futuro sereno dove essere felici, cercano la semplicità in un gesto, ragazze defraudate della cosa più importante: il loro rispetto.
Ragazze spaventate dalla m***e (questa parola così viene scritta nel testo e in qualche modo mi intristisce perché è come non dargli sostanza) tanto da non nominarla, ragazze che si aggrappano all’illusione di avere ancora con loro Tinni, tanto da confidarsi con lei come fosse diventata il loro angelo custode, ragazze che cadono ma poi trovano la forza per rialzarsi attraverso l’aiuto che ciascuna dona all’altra.

Quella strana sensazione che si definisce dolore. Una sensazione che era stata lei a causare, che era lei a controllare: un segreto di cui, nessuno era al corrente. Una sensazione di immediata felicità.

Ciò che ho trovato in queste pagine è certamente una sofferenza che si percepisce in ogni modo possibile, è spiacevole dover pensare che adolescenti che hanno veramente tutto nella vita si trovino invece ad autodistruggersi, perché non ce la fanno a subire la pressione di una società che li vuole costantemente al top.
E’ molto inquietante, ma purtroppo anche molto frequente nella cronaca odierna scoprire che giovani vite si arrendono perché incapaci di vedere la luce. La vita sembra quasi una corsa verso la soddisfazione che molto spesso tarda ad arrivare e mentre corri per cercarla cadi e ti rialzi, poi cadi ancora e poi ti rialzi ancora e se non ce la fai ti arrendi come accade nella selezione naturale della specie. A questo punto siamo arrivati oggi ed è tremendamente inaccettabile.
Forse ognuno di noi dovrebbe dire duo o tre cose in più e forse tutto potrebbe apparirci migliore.

Autore: Monica Pizzi

Vivo a Roma con la mia famiglia, dove sono nata e cresciuta. Amo la lettura e la scrittura da sempre, mi scorre nelle vene come il mio DNA. Ho pubblicato tre romanzi e ne sono orgogliosa! Grazie a questo sito posso dare la mia opinione su quello che leggo, ne sono davvero entusiasta.

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